Sondaggi Politici/ Crisi e futuro Pd: ‘nuovo’ Ulivo o ritorno di Renzi?

- Niccolò Magnani

Sondaggi politici elettorali, ultime notizie e intenzioni di voto. Lega al 30%, M5s tiene mentre Forza Italia sprofonda sotto l'8%: Pd non sfonda dopo Renzi, gli ultimi dati

martina_renzi_orfini_Pd_lapresse_2017 Pd, Martina e Renzi (Foto: LaPresse)

IPSOS (11 LUGLIO): CAOS PD, ELETTORI VOGLIONO “NUOVO” ULIVO

Secondo gli elettori di sinistra intervistati nei sondaggi Ipsos per il Corriere della Sera, il caos del Pd deve portare sostanzialmente ad un radicale cambiamento che sposterebbe gli equilibri più verso sinistra che non nella direzione lanciata da Renzi 4 anni fa verso un moderno ed europeo centrosinistra. L’82% ritiene che «il PD dovrebbe tornare a parlare soprattutto agli elettori di sinistra, concentrandosi sui temi cari a questa tradizione politica (difesa delle fasce più deboli, lotta alle disuguaglianze, attenzione al lavoro e al welfare…)»; solo il 18% invece è d’accordo con la seconda affermazione, ovvero che «il PD dovrebbe continuare il processo di trasformazione in un partito più moderno e aperto, capace di parlare a tutti gli elettori – anche al centro o a destra – che non si riconoscono nel populismo e nel sovranismo». Le stesse affermazioni sono state proposte nel sondaggio anche ad elettori “generalisti” e altri invece specificamente elettori del Pd: nel primo caso, il 39% condivide l’impianto “renziano” del Partito Democratico e spinge per continuare in quella direzione, mentre il 34% opta per una sorta di “nuovo” Ulivo che riporti verso sinistra i dem. Per gli elettori invece che hanno scelto il Pd alle ultime Elezioni Politiche, la tesi del “nuovo Ulivo” convince leggermente di più della direzione Renzi (52% vs 47%).

SWG (16 LUGLIO): BERLUSCONI FA IL “GAMBERO”

Passo indietro, continuo – quasi fosse “un gambero” – per Silvio Berlusconi che non riesce ad arrestare l’emorragia di consensi in Forza Italia: anche negli ultimi sondaggi di Swg, le intenzioni di voto su scala nazionale confermano il dato di crisi del centrodestra “tradizionale”. Ad oggi, l’ex Cav raccoglierebbe nonostante il suo ritorno in pompa magna un “misero” 8,4%, lontano anni luce dai fasti di un tempo neanche poi così lontani e soprattutto distanti dalla Lega di Salvini schizzata al 30,1% nei sondaggi. Appena un’incollatura dietro troviamo il Movimento 5 Stelle di Di Maio, al 29,7% che col Decreto Dignità non ha guadagnato di molto il proprio bacino elettorale (per ora). Sugli altri partiti, il Partito Democratico non va oltre il 18%, mentre scendendo sotto il 10% troviamo ancora Fratelli d’Italia al 3,9% (in salita dopo le ultime settimane in perdita), LeU al 2,5% e Potere al Popolo che supera +Europa con Bonino 1,9% contro l’1,8%.

IPSOS (20 LUGLIO): GOVERNO CONTE, LUNA DI MIELE CONTINUA..

Secondo i sondaggi prodotti da Ipsos per Ansa, la luna di miele tra il Premier Giuseppe Conte e l’elettorato italiano continua decisamente e sembra di non avere particolari “freni”: stando infatti ai dati raccolti dall’istituto, il 70% degli intervistati italiani gradisce il Presidente del Consiglio, mentre il 60% approva il suo operato nei primi due mesi e mezzo di permanenza a Palazzo Chigi. Il dato è addirittura in crescita rispetto al giorno del giuramento, con l’intervento di Salvini e Di Maio che finora non ha offuscato, anzi ha “esaltato” Conte agli occhi dell’elettorato attivo. Sempre Ipsos, buone nuove anche con l’esecutivo giallo-verde: il 69% nel sondaggio mostra giudizi positivi su tutto il Governo, un successo paragonabile soltanto a quello di Matteo Renzi salito al potere dopo la schiacciante vittoria alle Europee del 2014, dove segnò il 40% su scala nazionale. Per Conte dunque applausi ma anche molti “consigli” che giungono dagli analisti più stress: Renzi infatti, dopo un solo anno a Palazzo Chigi, era sceso al 39% del consenso (e la perdita della fiducia arriva fino ai giorni nostri).. 

TERMOMETRO (13 LUGLIO): INTENZIONI DI VOTO, PD NON OLTRE IL 18%

Le ultime notizie in termini di dati e sondaggi elettorali mostrano una situazione “statica” con diversi punti confermati che risuonano come importanti novità rispetto alle elezioni politiche del 4 marzo: la Lega è intanto il primo partito, il M5s “tiene botta” al secondo posto anche se cala dal 32% all’attuale 29% e il Pd nel dopo Renzi non riesce a sfondare ancora, rimasto ancorato ad un leader che pure non essendo al vertice “condiziona” ancora. In termini “numerici”, i sondaggi di Termometro Politico mostrano il 30,3% di Salvini che guida il gruppo dei partiti, davanti (di poco) a Di Maio e al Pd, oggi al 18,5%: sprofonda ancora Berlusconi che non va oltre il 7,9%, mentre la Meloni con FdI resta al 3,1%. Per gli altri partiti “minori” di destra-centrodestra il dato complessivo è di 2,9%, mentre per i corrispettivi di Centrosinistra non si sfonda l’1,5%: LeU non va oltre il 2%, +Europa all1,9% e Potere al Popolo all’1,5%. Chiudiamo con Noi con l’Italia che su scala nazionale resiste ad un basso 1,5%.

IPSOS (11 LUGLIO): PRIMARIE PD, ZINGARETTI BATTE RENZI

Tra meno di un anno il Partito Democratico affronterà le Primarie, una nuova volta, per votare il possibile futuro post-Renzi sempre che lo stesso Matteo non si presentasse nella corsa per la terza elezione consecutiva a segretario. I sondaggi di Ipsos per il Corriere della Sera hanno al momento tenuto a battesimo la possibile sfida centrale delle prossime Primarie proprio tra Renzi (anche se nessuno sa al momento se si presenterà o se farà da “main sponsor” di qualche suo delfino) e Nicola Zingaretti, Governatore del Lazio e rappresentante dell’ala più a sinistra all’interno del Partito Democratico. Secondo gli elettori interessati alle primarie Pd, il 43% ad oggi sceglierebbe per il fratello del “Commissario Montalbano”, mentre il 32% – comunque non pochi, specie dopo le ultime sconfitte renziane – opterebbe ancora per l’ex premier e due volte segretario dem. È stato poi chiesto un giudizio sull’operato di Matteo Renzi alla guida del Governo e del partito: ebbene, solo il 13% lo promuove ma se si fa la stessa domanda agli elettori Pd non è poi così “abbandonato” come i suoi detrattori politici vogliono far crede, con il 54% che reputa positivo il suo lavoro e i progetti lanciati per il rilancio del Centrosinistra.





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