ANTARTIDE/ Meteoriti, carote, aurore: riparte la scienza “polare”

- Michele Orioli

MICHELE ORIOLI - È partita come da tradizione dalla Nuova Zelanda la spedizione italiana in Antartide targata 2013-2014. Coinvolte 185 persone tra ricercatori e personale tecnico-scientifico

antartide_r439 foto presa da Facebook

È partita come al solito dalla Nuova Zelanda la spedizione italiana in Antartide 2013-2014. A metà ottobre è stato aperto l’ufficio ENEA-PNRA di Christchurch che resterà in funzione fino al 5 dicembre: da lì sono iniziate le operazioni necessarie per la spedizione dei materiali e per il trasferimento del personale tecnico e scientifico sul Continente di ghiaccio. Il primo gruppo di 20 tecnici e logistici, dopo un primo scalo presso la base americana di McMurdo, è arrivato in elicottero alla base italiana, la Stazione Mario Zucchelli (MZS) situata a Baia Terra Nova, nel Mare di Ross: aveva il compito di riaprire la Stazione riavviando i servizi primari (elettricità, acqua, riscaldamento, alloggi ecc.) e i mezzi dopo il rimessaggio invernale. Tra le azioni per il ripristino dell’operatività di MZS, riveste particolare importanza la realizzazione di un’idonea pista su ghiaccio marino (dello spessore di circa 2,5 m) per consentire gli atterraggi dell’aereo Hercules previsti fino al 19 novembre.

Con la riapertura della base prende così avvio la XXIX campagna italiana in Antartide promossa nell’ambito del PNRA (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide); con il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) che svolge le azioni di programmazione e coordinamento scientifico delle attività di ricerca, mentre l’attuazione delle spedizioni, le azioni tecnico-logistiche e la responsabilità dell’organizzazione nelle zone operative sono affidate all’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). Quella che si apre adesso è la XXIX campagna antartica estiva. In questi giorni sono previsti sette voli con la compagnia sudafricana Safair da Chistchurch alla MZS per il trasporto di personale tecnico e scientifico italiano e straniero; il periodo estivo trascorso qui durerà 114 giorni (dal 24 ottobre al 10 febbraio prossimo).

Un gruppo di dodici tecnici italiani e francesi verrà trasferito dal 6 novembre presso la base italo-francese di Concordia (sul plateau antartico, a Dome C) e trascorrerà lì il periodo estivo fino al 6 febbraio per poi dare il cambio ai cosiddetti “invernanti” e iniziare la prossima campagna invernale, arrivata a Concordia alla nona edizione: in pratica trascorreranno nove mesi in completo isolamento fino al 6 novembre 2014.

È prevista la partecipazione di 185 persone, tra ricercatori e personale tecnico–logistico. Sarà in azione anche la Motonave “Italica”, che partirà da Ravenna il 15 novembre e poi da Christchurch verso l’Antartide il 28 dicembre: effettuerà il rifornimento della Stazione Mario Zucchelli e svolgerà una campagna di ricerche oceanografiche fino al 7 febbraio, per poi fare ritorno a Ravenna i primi di aprile 2014.

Ma cosa faranno in tutti questi mesi i nostri scienziati polari? La programmazione scientifica e finanziaria del PNRA è basata su grandi linee di indirizzo scientifico, oltre che sui risultati della valutazione delle proposte della comunità scientifica nazionale presentate e sviluppate negli anni.
I programmi sono articolati secondo una decina di temi di ricerca interdisciplinari definiti dalla Commissione Scientifica Nazionale per l’Antartide (CSNA), che assicura la valutazione scientifica dei progetti e propone gli obiettivi strategici al Miur (Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca) che finanzia la campagna.

Ad esempio, lo studio dell’evoluzione geologica dell’Antartide e del suo ruolo nell’evoluzione dei supercontinenti ha costituito la base delle ricerche geologiche-geofisiche sin dall’inizio dell’esplorazione del continente e ha largamente contribuito alla comprensione dei cicli di amalgamazione e frammentazione dei supercontinenti che si sono succeduti nella storia del Pianeta. Fra le diverse problematiche che si stanno affrontando ci sono quelle derivanti dall’integrazione dei dati geologici acquisiti nella Terra Vittoria settentrionale in un insieme di dati allargato ad altre aree delle Montagne Transantartiche. Inoltre, i margini della placca antartica forniscono dati per conoscere non solo i meccanismi, i tempi e le fasi dell’isolamento dell’Antartide, ma anche i processi in atto fra ambiente marino e sedimenti di fondo.

Anche lo studio delle relazioni Sole-Terra vede nell’Antartide un luogo privilegiato per l’analisi dei fenomeni polari tipici (aurore, correnti ionosferiche). I dati dai radar insieme a quelli delle immagini aurorali, in un quadro che riunisce anche le osservazioni magnetiche ionosferiche, con radiosondaggio e riometria (misura di opacità ionosferica relativa), contribuiscono alla definizione del cosiddetto space weather.

La conoscenza delle condizioni di perturbazione dello spazio circum-terrestre è importante se rapportato al rilevante impiego di mezzi tecnologici sofisticati che possono subire malfunzionamenti o danni in presenza di tempeste magnetiche e fenomeni ad esse associati. L’Antartide, per la bassa umidità e trasparenza dell’atmosfera e per la sua ridotta turbolenza, costituisce una situazione unica sul pianeta per le osservazioni astrofisiche, sia mediante osservazioni da terra, sia utilizzando strumentazione montata su pallone.

Una ricerca “a effetto” è quella sulle meteoriti, che si rinvengono copiose in Antartide e offrono possibilità di studio non solo per la conoscenza della costituzione mineralogica e geochimica del Sistema Solare ma anche per ricerche astrobiologiche tendenti a verificare la possibilità di vita in condizioni estreme.

Tra gli altri temi troviamo i cambiamenti globali, i processi climatici, i cicli biogeochimici, la biodiversità e l’adattamento evolutivo, la struttura ed evoluzione dell’ecosistema oceanico. In questa XXIX campagna antartica, le attività di ricerca saranno svolte prevalentemente nei campi della biologia marina e terrestre presso MZS, della fisica dell’atmosfera, astrofisica e glaciologia a Concordia.

Infine, è da segnalare che tra dicembre 2013 e gennaio 2014 sarà attivo, a una distanza di 500 km dalla base di MZS, un campo remoto per la perforazione in ghiaccio – il cosiddetto carotaggio – che consentirà la ricostruzione del clima degli ultimi duemila anni.





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