PLUTONE / Video, New Horizons raggiunge il pianeta nano: 16 mesi per ricevere i dati (oggi, 14 luglio 2015)

- La Redazione

Grazie alla sonda New Horizons della Nasa partita nel 2006 si potrà studiare il suolo e l'atmosfera di Plutone in vista di un futuro atterraggio

plutone_nasa Plutone (Nasa)

Anche se non si sa ancora quale sarà il futuro della sonda New Horizons dopo il suo passaggio vicino Plutone, la Nasa sta già ricevendo i primi dati dalla sonda. Per averli tutti e conoscere tutte le informazioni rilevate dall’oggetto spaziale però ci vorrà molto di più. Per scaricare tutti i dati trasmessi da New Horizons ci vorranno almeno 16 mesi dato che la velocità di download dipende dalla distanza della sonda dalla Terra e dalla base Nasa. Bisognerà quindi aspettare ancora un po’ per scoprire tutte le novità su Plutone.

Se Plutone è più grande di quello che si credeva, lo stesso non si può dire di New Horizons, la sonda inviata dalla Nasa per studiare il pianeta nano. L’oggetto spaziale, costato circa 700 milioni di dollari e pesante poco più di 450 chili, ha le dimensioni di un pianoforte a coda. Eppure non ha avuto problemi a fare le migliaia di chilometri che l’hanno portato nell’orbita dell’astro a conclusione del viaggio cominciato nel 2006. Non è ancora dato sapere quale sarà il futuro della piccola sonda ma se dovesse rientrare sulla Terra potrà essere ospitata in un museo dello spazio grazie alle sue dimensioni ridotte.

Anche se per studiare le immagini inviate dalla sonda New Horizons ci vorranno molti mesi, gli scienziati della Nasa hanno già potuto scoprire alcune informazioni su Plutone che fino ad ora erano sconosciute o non del tutto certe. Ad esempio il raggio del pianeta nano è di 2.370 km, circa due terzi di quello della Luna terrestre. Un po’ di più di quanto si pensava in precedenza, quando il diametro di Plutone era stimato in circa duemila chilometri. Grazie a queste informazioni la Nasa potrà preparare al meglio i viaggi futuri delle proprie sonde, in attesa dell’arrivo di tutte le informazioni portare da New Horizons con il suo storico primo avvicinamento all’orbita di Plutone.

Il grande e atteso incontro tra Plutone e la sonda della Nasa New Horizons è finalmente arrivato attorno alle 14 ora italiana (clicca qui per vedere). È durato circa mezzora il flyby della sonda attorno al pianeta nano del sistema solare e ha poi proseguito la sua traiettoria nello spazio, arrivando in prossimità di Caronte, la più famosa e misteriosa per il suo colore tra le lune di Plutone. Ma la domanda sale spontanea, per quanto tempo proseguirà il suo viaggio? Esattamente come tutte le sonde spaziali che viaggiano nello spazio profondo, anche questa non è alimentata dai pannelli solari che non riuscirebbe a convertire la poca e flebile luce solare in energia produttiva per far funzionare tutti gli strumenti, i computer e le radio trasmittenti. Perciò New Horizons è alimentato da un sistema chiamato GPHS-RTG, ovvero un generatore termoelettrico a radioisotopi, contiene plutonio che decadendo genera calore che viene poi trasformato in energia elettrica. Questo permetterà alla sonda dunque di andare ben oltre Plutone, spostando l’asticella dell’operazione sempre più in alto: arriverà probabilmente ai confini dell’eliosfera, come riporta Focus, come hanno fatto le sonde passate di Voyager, ma lo farà con strumenti molto più sofisticati e sensibili, in grado di fornire dati e fotografie molto più precise e dettagliate. New Horizons dovrebbe viaggiare ancora 20 anni, spegnendo il proprio motore attorno al 2015, afferma la NASA. Nel frattempo però si addentrerà e di molto nello spazio finora inesplorato ai confini del sistema solare, nella fascia di Kuiper ad esempio e se non ci saranno intoppi potrà effettuare altri flyby vicino a svariati altri pianeti nani e corpi spaziali. In sostanza potremo avere informazioni riguardo ad una parte dello spazio che mai finora era stato esplorata: insomma, verso l’infinito e oltre! Clicca qui per vedere una foto scattata dalla NASA di Caronte

Mezz’ora di gloria. Momenti brevi ma intensissimi. tanto è durato l’incontro con Plutone della sonda NASA New Horizons, in orbita da 9 anni per raggiungere e fotografare il lontanissimo e piccolo pianeta (declassato pochi anni fa a pianeta nano) del sistema solare. Per ragioni di progettazioni infatti la sonda non è potuta entrare in orbita perfetta di Plutone, principalmente per problemi di carburante e potenza del mezzo: l’incontro è stato come un abbraccio leggero, uno sfioramento che però ha asciugato materiale fotografico sufficiente per anni di studi da parte della NASA. La sonda è grande più o meno come un pianoforte in modo da essere leggero al punto giusto per poter arrivar e sfiorare il pianeta misterioso. Il flyby silenzioso – non sono infatti stati inviati dati alla terra in questi 30 minuti – ha fatto concentrate tutte le risorse di bordo per osservare Plutone e per raccogliere il maggior numero di dati scientifici che andranno poi rielaborati. Il grande inchino fatto da New Horizons è arrivato a circa 12mila km di distanza dal “vecchio” Plutone e poi sarà interessante capire nei prossimi giorni dove si dirigerà la sonda dopo il quasi impatto con il pianeta nano. Ecco un’immagine esplicativa fornita dalla NASA stessa per cercare di farci capire come sarebbe la vista di Plutone rispetto alla Terra.

Un pianeta intrigante per un’operazione iper affascinante: è questo il sunto dell’evento che tanto atteso in questi 9 anni (nel 2006 il lancio dalla Terra) che vede l’incontro da vicino della sonda NASA New Horizons con il pianeta meno conosciuto e più particolare di tutto il sistema solare. Un 14 luglio storico per le missioni spaziale, alla scoperta, grazie alle strumentazioni che fotograferanno ogni centimetro possibile del pianeta nano, del pianeta dalle immagini gelide e misteriose. L’importanza del materiale fotografico non è solo illustrativo ma andrà ad approfondire in maniera specifica le caratteristiche fisiche di Plutone anche senza atterrare direttamente sul pianeta, come è possibile? Attraverso un’analisi spettrografica: ogni sostanza fisica ha infatti un colore specifico quindi, quando viene scoperto il colore di un pianeta (e ciò sarà possibile dato che New Horizons passerà molto vicino alla superficie di Plutone), è poi possibile ipotizzare la materia di cui è composto quel paineta. Questo avviene proprio perché la spettrografia studia in profondità l’analisi del colore emesso, legato ai diversi tipi di sostanza e materiali che possono emettere quei determinati tipi di colori. Ecco qui una prima foto pubblicata dalla Nasa dell’incredibile colore di Plutone, mentre un attimo dopo questa è la costante attenzione dei membri della NASA durante tutte le fasi dell’operazione.

E’ in programma alle 13.49 ora italiana l’atteso incontro ravvicinato tra la sonda “New Horizons” della Nasa e la superficie di Plutone. La navicella sfiorerà il pianeta nano avvicinandosi fino a 12 mila 500 chilometri e successivamente proseguirà la sua esplorazione del Sistema Solare. Grande attesa per il momento principale di un viaggio iniziato ben nove anni fa, il 13 gennaio 2006 quando “New Horizons” venne lanciata nello spazio dalla stazione di Cape Canaveral. La sonda analizzerà la superficie, scatterà foto e mapperà il terreno di Plutone: “Se New Horizons sorvolasse New York alla stessa altezza, nelle foto potremmo osservare ogni singolo laghetto di Central Park”, ha detto il capo progetto Alan Stern. L’evento verrà trasmesso anche in diretta streaming video dalla Nasa.

Quello che per anni è stato considerato l’ultimo pianeta del sistema solare e che oggi è considerato il pianeta nano per eccellenza, oggi intorno alle 13.50 ore italiane avrà una visita speciale che ci permetterà di scoprirne di più di questo affascinante e misterioso elemento del sistema solare. New Horizons, la sonda lanciata nello spazio dalla Nasa nel 2006, arriva oggi a compiere il proprio originale obiettivo: scoprire Plutone per poterlo fotografare in ogni suo singolo particolare. Questo pianeta, in questo momento distante dalla Terra di circa 4500 milioni di chilometri, è stato classificato proprio nel 2006 dagli studiosi degli Stati Uniti come un pianeta nano e battezzato formalmente 134340 Pluto. Questo “piccolo” pianeta mostra delle caratteristiche linee e zone circolari che per gli esperti farebbero pensare a indicatori di rupi o scogliere, o semplicemente dei crateri di impatto; al suo centro invece domina una zona luminosa che viene definita “cuore di Plutone”. Ma cosa nasconda in realtà l’insieme delle caratteristiche fisiche rimane molto oscuro, per questo motivo l’evento storico di oggi è molto atteso: già da domani infatti, analizzando le prime foto che verranno scattate oggi da New Horizons, sarà possibile per la Nasa cominciare tutto il lavoro di studio grazie a tutte le strumentazioni a bordo della sonda in grado di analizzare caratteristiche piccole fino a 70 metri. Per scoprire tutti gli strumenti usati da New Horizons clicca qua

Anche Google ha voluto rendere omaggio all’incontro ravvicinato tra Plutone e la sonda “New Horizons” della Nasa previsto alle 13.39 (ora italiana) di oggi. Big G ha rappresentato l’atteso evento in un doodle animato in cui vediamo la navicella passare a poca distanza dal pianeta nano: ed è proprio quello che accadrà, perché New Horizons non si poserà su Plutone ma effettuerà un passaggio molto ravvicinato (chiamato “flyby” dagli esperti) per poi proseguire l’esplorazione del sistema solare. La missione è iniziata nel gennaio 2006, quando Plutone era ancora definito il nono pianeta del sistema solare: il suo declassamento a pianeta nano è stato deciso il 24 agosto successivo dall’Unione Astonomica Internazionale (Iau).

Incontra Plutone, ma dopo un viaggio lungo 9 anni e 3 miliardi di km, frutto del raffinato ingegno tecnologico messo in campo dalla , c’è ancora spazio per un tocco di “romanticismo” tra quanti hanno studiato ogni minimo dettaglio per sfiorare i confini del sistema solare. A bordo della sonda che a breve fotograferà Plutone infatti, è stato ritagliato anche lo spazio da riservare all’urna contenente le ceneri di Clyde Tombaugh, l’astronomo statunitense che nel 1930 scoprì l’esistenza di Plutone. Oltre alle ceneri del “padre di Plutone”, New Horizons trasporterà anche un CD con i nomi di 430.000 persone che hanno aderito all’iniziativa “Manda il tuo nome su Plutone”, e 2 monete: una proveniente dal Maryland, terra che ha visto la costruzione della sonda, e l’altra originaria della Florida, ultimo Stato terrestre calcato da New Horizons prima del suo viaggio nello spazio.

Avverrà vicino a Plutone alle 13.50 italiane di martedì 14 luglio 2015 il momento tanto atteso dalla Nasa nel quale la sonda New Horizons sarà alla distanza minima da Plutone. In quel frangente, la sonda potrà scattare le fotografie più importanti della missione che saranno poi studiate e analizzate dagli scienziati americani nei prossimi mesi. L’oggetto spaziale arriverà a una velocità di circa 50mila km all’ora eppure sarà in grado di scattare immagini dettagliate e a colori del pianeta nano della Via Lattea. New Horizons è partito dalla Terra nel 2006 e ora si appresta a portare a termine la sua missione.

Ci sono voluti quasi nove anni e un viaggio lungo tre miliardi di chilometri, ma finalmente la sonda New Horizons è arrivata vicino Plutone, la sua meta iniziale. Nelle prossime ore l’oggetto spaziale della passerà a poca distanza dal pianeta nano e potrà fotografare il suolo di Plutone e delle sue lune, fra cui Caronte, la più importante delle cinque. Le immagini saranno poi analizzate dagli scienziati americani per cercare di capire la storia e l’atmosfera dell’astro, che fino al 2006 era considerato un pianeta alla stregua degli altri che compongono la Via Lattea insieme alla Terra. Da qualche anno però la considera in realtà Plutone solo un pianeta nano, per le sue dimensioni ridotte. La New Horizons era stata lanciata per studiare le condizioni ambientali del corpo celeste e verificare la presenza di montagne e crateri, dopo che le prime immagini avevano fatto sospettare che ci potessero essere gruppi montuosi. “Abbiamo aspettato questo momento con ansia e ora è un piacere poterlo condividere con il resto del mondo – ha detto Alice Bowman, a capo della missione – Le foto di New Horizons ci saranno molto utili per studiare quel luogo”. La missione è costata 728 milioni di dollari e in centinaia fra vip e persone comuni assisteranno all’arrivo della sonda dagli uffici dell’organizzazione in Maryland. L’oggetto prima di virare verso la Terra per cominciare il suo viaggio di ritorno, farà anche uno speciale inchino per salutare Plutone e avvicinarsi ulteriormente alla sua superficie. Il prossimo obiettivo è quello di permettere un atterraggio sull’astro, ma bisognerà aspettare ancora molto.







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