Alfonso Sabella/ Il magistrato a cui si ispira la fiction e le sue parole su Mafia Capitale (Il Cacciatore)

- Francesca Pasquale

Alfonso Sabella, magistrato italiano a cui è ispirata la serie Rai Il Cacciatore con Francesco Montanari, ha parlato della corruzione mafiosa presente nella città di Ostia. 

alfonso_sabella_francesco_montanari_cacciatore_mafia_lapresse_2018 Alfonso Sabella e Francesco Montanari, Il Cacciatore (LaPresse)

Alfonso Sabella è il magistrato al quale si ispira la serie tv Il cacciatore, in onda su Rai 2, che vede l’attore Francesco Montanari nel ruolo di protagonista. Sabella, ex assessore alla legalità nella giunta Marino, intervistato da La Repubblica al termine del processo su Mafia Capitale, commentò la sentenza con le seguenti dichiarazioni: “Guai a dire che, siccome Mafia Capitale non esiste, Roma è sana e pulita. Piuttosto mi pare si sia dimostrato che le istituzioni comunali non sono in grado di reggere all’urto delle organizzazione criminali: perciò sono dispiaciuto del fatto che alcune contromisure, da me adottate, ora sono state abbandonate. Mentre altre sentenze dicono che la mafia tradizionale in città esiste eccome, per esempio a Ostia. Anche se Roma resta una metropoli più corrotta che mafiosa”. Come riporta Wikipedia, infatti, la sentenza di primo grado del tribunale fece decadere l’associazione mafiosa per tutti i 46 imputati. Sabella: “Non vorrei che questo verdetto ingenerasse un equivoco che rischia di far male a Roma”. (Aggiornamento di Fabio Morasca)

ALFONSO SABELLA: LE DICHIARAZIONI SU OSTIA

La nuova fiction della Rai, Il Cacciatore, è ispirata alla figura di Alfonso Sabella, noto magistrato italiano in passato sostituto procuratore del pool antimafia di Palermo ed assessore alla legalità del comune di Roma con delega sul litoraneo di Ostia. A proposito di Ostia, in una recente intervista rilasciata a Radio Cusano ha sottolineato il proprio pensiero sull’attuale situazione della frazione di Roma dove da tempo ormai è in corso una battaglia contro le cosche presenti, su tutte il clan degli Spada. Sabella vuole ricordare come lui in tempi non sospetti, aveva già denunciato la presenza di organizzazioni mafiose. Queste le parole del magistrato italiano: “Non sono sorpreso di quello che è successo ieri. Nel 2015 quando dicevo che Ostia mi ricordava Corleone mi prendevano in giro. Io ho sempre distinto Ostia dal resto di Roma nella misura in cui dicevo che Roma è fondamentalmente una città corrotta, Ostia è fondamentalmente una città mafiosa. Le mafie sono presenti a Ostia con tutte le caratteristiche tipiche delle organizzazioni mafiosi del Sud”.

ALFONSO SABELLA, VITA E CARRIERA

Alfonso Sabella è nato a Bivona in provincia Agrigento il 21 novembre del 1962. Ha conseguito la maturità presso il Liceo Ginnasio Luigi Pirandello e quindi ha studiato Giurisprudenza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano. Nella seconda metà degli anni Ottanta ha iniziato la propria attività di avvocato per poi nel 1989 entrare nella magistratura. Proprio in questo periodo incontra l’indimenticato Giovanni Falcone grazie al quale nasce l’intento di impegnarsi in prima persona nella lotta alla mafia. Ha avuto come primo incarico a Termine Imerese, mentre nel 1993 venne trasferito a Palermo collaborando con Gian Carlo Caselli. Nei primi anni Duemila ha lavorato a Genova, Firenze e quindi come giudice al tribunale di Roma. Nel 2008 ha pubblicato il libro Cacciatore di mafie, nel quale ha riportato tutti gli aneddoti ed i retroscena delle indagini che ha condotto in prima persona. Durante gli anni in cui ha fatto parte della procura antimafia di Palermo diretta da Gian Carlo Caselli, sono stati catturati tanti latitanti mafiosi, circa 1750, tra cui Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca, Pietro Aglieri, Pasquale Cuntrera, Enzo Brusca, Nino Mangano e tanti altri ancora.





© RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori

Ultime notizie

Ultime notizie