I licenziamenti nella pubblica amministrazione non sono una rarità, le regole che vengono infrante prevedono delle punizioni severe.
Anche se i licenziamenti all’interno della pubblica amministrazione possano sembrare un miraggio, in verità esistono e i casi sono – seppur definibili “rari” – più di quel che si possa pensare. Complessivamente tra licenziamenti e sospensioni nelle P.A in cinque anni si possono quantificare 15.000 diretti interessati.
I licenziamenti nelle P.A avvengono perlopiù per assenze mai giustificate, per reati (soprattutto nei settori ministeriali e di sanità) e in minoranza per dei comportamenti negligenti. Ad averne tratto questa amara conclusione è stato il Centro di Studio degli enti locali, dopo aver analizzato quanto rapportato dal Ministero.
Licenziamenti in pubblica amministrazione sempre più frequenti
I licenziamenti nella pubblica amministrazione esistono, e la maggior parte di coloro che vengono cacciati dal luogo di lavoro provenivano da Agenzie e Ministeri. Lo stesso dicasi per chi ha ricevuto una sospensione, con un rapporto più elevato rispetto a chi ha perso il lavoro.
La maggior parte dei licenziamenti hanno avuto come causa l’assenza ingiustificata. In termini di Legge questo fenomeno si verifica quando i lavoratori non presenziano sul luogo di lavoro oppure nei casi ancora più gravi se il lavoratore presentasse un certificato medico fake.
Scende di sette punti percentuali il numero di lavoratori delle P.A che sono stati licenziati per negligenza, comportamenti inadeguati sul lavoro e per non aver rispettato le regole previste dal lavoro.
Regole del pubblico e del privato
Se dessimo uno sguardo all’articolo 55 del Decreto Legge numero 165 risalente all’anno 2001, si appura come le regole sui licenziamenti del settore pubblico sono simili a quelle del privato. Tuttavia alcune normative delle P.A fanno una eccezione particolare sui comportamenti da tenere in atto:
- Mancata presenza sul territorio mai giustificata oppure atti fraudolenti al fine di far credere al sistema di presenziare sul luogo di lavoro senza rispecchiare la realtà.
- Rifiutarsi di spostarsi da un luogo di lavoro ad un altro senza darne giustificazione, mentre lo spostamento dev’essere comprovato da reali esigenze relativa all’attività;
- Atti inadeguati e di negligenza verificatasi sul lavoro;
- Scarso rendimento a causa di comportamenti non conformi a quanto previsto dal regolamento della pubblica amministrazione.
Non mancano neppure i licenziamenti sul privato, che secondo l’ISTAT si verificano 450.000 licenziamenti con una percentuale complessiva del 2,6%.
