Sulla rottamazione quinquies per il 2025 non c'è ancora alcuna conferma. Dal comparto politico ci sono dei pareri contrastanti.
Il Governo Meloni starebbe lavorando sulla prossima rottamazione quinquies 2025. La manovra dovrebbe essere oggetto del prossimo Bilancio, permettendo una nuova “tranche” a favore di coloro che vorrebbero sanare la propria posizione debitoria.
I partiti di maggioranza stanno lavorando sulla pratica della prossima rottamazione delle cartelle. Dalle prime indiscrezioni si suppone che ci sia già una bozza, includendo quali passività saranno ammesse nella definizione agevolata.
I piani per la rottamazione quinquies 2025
Recentemente Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, ha parlato sia della rottamazione quinquies 2025, sia dei tagli Irpef (ora resa una misura strutturale). Affinché ambe le misure possano essere approvate, l’esponente politico ha ribadito l’importanza di recuperare del gettito fiscale.
Maurizio Leo ha anche specificato che al momento una commissione del Ministero starebbe valutando il da farsi. Ci sarebbero recuperi per cartelle esistenti da 24 anni, e sulla base di quest’ultime andrebbero comprese sia le modalità che le quantificazioni minime per garantire delle entrate sufficienti.
Tuttavia, il recupero non è ammesso per ogni cartella; dalle prime stime, ad esempio, si è appurato che la metà dei crediti complessivi (ovvero su 1.300 miliardi di euro) non potranno essere riscossi, mentre 167,31 miliardi di euro sono “incerti”.
Complessivamente, soltanto 567,85 miliardi di euro sarebbero i crediti potenzialmente esigibili. Dal fronte politico, Forza Italia mira a ridurre il cuneo fiscale anche al ceto medio, mentre Lega Nord vuole a tutti i costi l’approvazione della rottamazione delle cartelle.
Il “flop della rateizzazione”
Secondo il direttore generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Spalletta, la rottamazione quinquies – priva di interessi di mora – complicherebbe l’intera gestione e il flusso economico a favore dell’Erario.
Tra l’incertezza del recupero dei crediti e la difficoltà delle modalità con cui farcela, una probabile nuova rottamazione, piuttosto che agevolare il lavoro, potrebbe perfino complicarlo.
Il vantaggio della definizione agevolata per i lavoratori autonomi, però, consisterebbe nella possibilità di poter recuperare anche i contributi previdenziali non pagati per tempo.
