È giallo a Chiari per la doppia tragedia nell'arco di pochi giorni: prima il bimbo morto in piscina, poi il bagnino Matteo Formenti suicida, cosa succede?
Proseguono serrate le – ora doppie – indagini su quanto effettivamente a Chiari in questi ultimi giorni, con la cittadina sconvolta dalla morte di un bimbo di 4 anni annegato in piscina e poi dalla successiva morte di Matteo Formenti, iscritto nel registro degli indagati dopo il decesso del piccolo in quanto tra i bagnini presenti all’interno della struttura nel momento della tragedia: un atto dovuto, fanno sapere dalla procura, ma che sembra aver sconvolto profondamente il 37enne al punto (probabilmente) da spingerlo al suicidio.
Per capire meglio cosa stia succedendo a Chiari, è bene tornare indietro un attimo fino allo scorso venerdì: quello che doveva essere un tranquillo pomeriggio di relax per il piccolo Michael – bimbo di 4 anni originario dell’area – con il padre in piscina, si è trasformato in un incubo quando l’uomo si è accorto che il piccolo era fuggito dalla sua supervisione e, dopo aver lanciato l’allarme, ha trovato il corpicino in fin di vita nella vasca un metro e quaranta.
Trasportato immediatamente all’ospedale locale, per un paio di giorni il bimbo di Chiari ha lottato duramente tra la vita e la morte ma purtroppo la lo scorso martedì 24 giugno ne è stato annunciato dal nosocomio il decesso: sul corpicino è stata disposta l’autopsia – anche se il quadro appare già piuttosto chiaro – e nel frattempo gli inquirenti hanno chiesto di poter supervisionare le telecamere di sorveglianza della piscina per ricostruire nel dettaglio la dinamica.
Doppia tragedia a Chiari, il bagnino Matteo Formenti si è suicidato: era presente durante la morte del bimbo di 4 anni in piscina
Proprio qui si inserisce la figura di Matteo Formenti, bagnino della struttura iscritto – assieme a tutti gli altri sui colleghi e al padre della giovane vittima – nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo: un atto (dicevamo già prima) dovuto, al semplice scopo di permettere di indagare la loro posizione ed eventualmente scagionarli dalle accuse, disponendo anche l’analisi dei loro cellulari per capire se qualcuno fosse distratto quando avrebbe dovuto, invece, prestare attenzione ai bagnati.
Già nel momento del decesso del piccolo Michael, Matteo Formenti risulta essere sparito con i familiari che non avevano sue notizia dalla mattina precedente (ovvero quella di lunedì) e gli inquirenti che non erano riusciti a notificargli l’iscrizione nel registro degli indagati: la notizia ha fatto rapidamente il giro della piccola cittadina e grazie all’ampia mobilitazione nella mattinata di ieri era stato trovato un corpo senza vita in quel di Cologne, in un’area boschiva.
Vicino al corpo c’erano anche l’auto e lo zaino di Matteo Formenti e poco dopo i familiari hanno confermato che si tratterebbe proprio del suo corpo: il decesso sarebbe sopraggiunto per soffocamento e – anche in questo caso – seppur appaia evidente che si sia trattato di un suicidio, è stata disposta l’autopsia per scongiurare qualsiasi altra possibile ipotesi; mentre resta da capire se la ragione del gesto da parte del bagnino sia legata proprio alla morte del bimbo di 4 anni, oppure a qualche altro problema con il quale il 37enne combatteva.

Le idee – forse – leggermente più chiare sembra averle il sindaco locale Gabriele Zotti che in una dichiarazione pubblica ripresa dal Corriere ha spiegato che dal suo punto di vista quanto accaduto a Matteo Formenti potrebbe essere collegato anche ai “giudizi espressi sui social in merito alle sue responsabilità per la morte del bambino”, espressi a suo avviso con troppa “leggerezza” da persone che non hanno la necessaria “conoscenza dei fatti”.
