Nel 2025 è stato approvato il bonus destinato alle mamme lavoratrici che hanno due figlie nel nucleo familiare.
Il Bilancio del 2025 ha confermato il bonus da favorire alle mamme lavoratrici e aventi nel proprio nucleo almeno 2 figli e con l’età massima del più piccolo consentita a 10 anni.
Il requisito è anche economico, dato che la contribuente deve avere un reddito non superiore a 40.000€. Il Decreto prevede il riconoscimento di 480€ da corrispondere una tantum e purché il lavoro sia stato svolto un intero anno (altrimenti verrà proporzionato ai mesi effettivamente lavorati).
Bonus mamme lavoratrici 2025: il suo reale valore
Anche se il bonus destinato alle mamme lavoratrici in questo 2025 potrebbe sembrare conveniente, neppure la cumulabilità con le nuove detrazioni IRPEF riesce a superare i vantaggi promossi dalla scorsa decontribuzione.
A conti fatti una lavoratrice che oggi sfrutta ambe le opzioni e con uno stipendio lordo di 1.800€, quest’anno percepirebbe 1.504€, mentre con l’esonero contributivo di un anno fa 1,567€.
Nonostante l’INPS debba ancora definire le modalità di invio della domanda, indipendentemente che il beneficio sia garantito ad una lavoratrice dipendente oppure autonoma, l’istanza dovrebbe essere pur sempre online.
Il piano dello sgravio dei contributi
Lo sgravio contributivo è indubbiamente più conveniente dei due incentivi appena visti (sia della detrazione dell’IRPEF e sia del bonus una tantum da 480€). Tuttavia e per fortuna, l’esonero della quota dei contributi è ancora riconosciuta (fino al 2026) ma alle madri di 3 figli (e al massimo al compimento dei 18 anni dell’ultimo), e naturalmente lavoratrici.
A partire dal prossimo anno la misura dovrebbe esser ampliata e soprattutto resa strutturale (riconoscendola anche alle mamme che lavorano con P.IVA).
Quanto al benefit riconosciuto una sola volta e da quest’anno, dovrebbe aver poco spazio di manovra, rendendosi ufficiali a breve e con l’arrivo della Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza.
L’incentivo che lo scorso anno ha permesso di risparmiare buona parte della quota destinata originariamente ai contributi è stato erogato nel 59% dei casi alle donne residenti al Nord Italia, con una media di 42 anni di età e poco più di 600.000 istanze approvate complessivamente (perlopiù a mamme lavoratrici con 2 figli).
