Sono calati negli ultimi due mesi di oltre il 50% gli aiuti militari forniti dall'UE all'Ucraina: restano stabili (e in leggera crescita) quelli economici
Sembra essere calata nettamente – soprattutto a causa del passo indietro fatto da Trump – la media della fornitura di armi da parte dell’Unione Europea all’Ucraina, impegnata da quasi quattro anni in una complessa e logorante guerra contro la Russia con una resistenza strenua da parte di Kiev resa possibile soprattutto dagli aiuti che il resto del mondo occidentale ha fornito in questo periodo: aiuti – dicevamo prima – in forte calo e che potrebbero ripercuotersi ampiamente sulle possibilità dell’Ucraina di difendersi dall’aggressione.
A tracciare un quadro – più o meno – esaustivo degli aiuti forniti all’Ucraina ci pensa lo Ukraine Support Tracker che tiene conto delle donazioni (sia militari, che economiche) da parte di 41 diversi paesi nel mondo, tra i quali l’intera Europa e il G7; mentre non tiene conto degli aiuti finanziari forniti dalla Commissione come istituzione a sé stante, dalla Banca Europea degli Investimenti e dal Fondo monetario internazionale.
Calano le forniture di armi all’Ucraina: in due mesi gli aiuti UE sono diminuiti del 57%
Quelle del tracker degli aiuti all’Ucraina, insomma, sono poco più che stime che dovrebbero essere integrate e riviste, ma stando a questi dati appare comunque evidente il brusco crollo nelle forniture: a livello militare, infatti, se tra il 2022 e il 2024 Kiev ha ricevuto in media poco meno di 3,5 miliardi di dollari di aiuti e nel primo semestre del 2025 si è arrivati – addirittura – a quasi 4 miliardi, tra luglio e agosto si è tornati attorno ai 2,2 miliardi con un crollo del 43%.

Com’è facile immaginare, il calo negli aiuti forniti all’Ucraina è legato soprattutto al fatto che fino a gennaio di quest’anno anche gli Stati Uniti partecipavano ai progetti di fornitura (con circa il 50% dell’intero pacchetto, sostenuto per il resto dall’UE); ma sorprendente è notare soprattutto che se i primi sei mesi dell’anno hanno rappresentato un vero e proprio boom di aiuti da parte dell’Europa, nel corso dell’estate quell’apporto si è ridotto del 57%, pur a fronte del progetto PURL della NATO per gli acquisti congiunti di armi statunitensi.
Insomma, calano le forniture di armi all’Ucraina, ma fortunatamente sembrano restare piuttosto stazionarie quelle di fondi e finanziamenti: negli ultimi due mesi, infatti, Kiev ha ricevuto 7,5 miliardi di euro, dei quali l’86% garantito dalle sole istituzioni europee: un dato del tutto in linea (e, anzi, in leggero aumento) con la media dei periodi precedenti all’estate appena conclusa, con l’UE che – in questo caso – ha saputo efficientemente sostituire il mancato apporto statunitense.
