Illegittimo lo sciopero pro-Pal proclamato senza preavviso: Garante dà ragione a Salvini, scatta il procedimento contro le sigle sindacali (come Cgil e Usb)
SU SCIOPERO PRO-PAL SENZA PREAVVISO AVEVA RAGIONE SALVINI
Lo sciopero pro-Pal senza preavviso, proclamato da diversi sindacati, tra cui Cgil e Usb, è illegittimo: lo ha stabilito il Garante, dando ragione al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Infatti, la Commissione di garanzia sugli scioperi – che si occupa del rispetto delle regole in materia – ha deciso di aprire un procedimento contro le sigle sindacali (Cobas Sardegna, Cub, Sgb, Cib Unicobas e Cobas, oltre a Usb e Cgil) che hanno indetto la mobilitazione senza rispettare il preavviso legale di dieci giorni.
Lo stesso leader della Lega aveva parlato di illegittimità dopo la proclamazione dello sciopero, che non aveva comunque precettato per evitare un inasprimento dei toni. Ora, però, è il Garante a dargli ragione, come ricostruito da Libero.
La vicenda riguarda lo sciopero generale proclamato da alcuni sindacati in solidarietà con la Global Sumud Flotilla, e in particolare con la missione umanitaria per Gaza. L’agitazione era stata preceduta da un preavviso di 48 ore, e non di dieci giorni, come invece previsto dalla legge.

Gli scioperi possono avvenire senza preavviso solo in casi eccezionali, ad esempio per la difesa dell’ordine costituzionale o in presenza di gravi pericoli per la sicurezza o l’incolumità dei lavoratori.
IL PROCEDIMENTO E LE REAZIONI: “REPRESSIONE”
I sindacati hanno cercato di far leva su queste eccezioni, sostenendo che il blocco israeliano rappresentasse una violazione della Costituzione e che l’arresto dei membri italiani della Flotilla mettesse a rischio la loro sicurezza personale. Una tesi, questa, non condivisa dal Garante, che già aveva espresso perplessità sulla legittimità dell’iniziativa e ora ha stabilito che le motivazioni addotte sono insufficienti.
Di conseguenza, è stato aperto un procedimento disciplinare – “di valutazione del comportamento” – contro le organizzazioni sindacali per violazione delle regole, che può concludersi con multe o altre sanzioni.
Se Salvini si è detto soddisfatto, ribadendo che lo sciopero era chiaramente illegittimo, i sindacati hanno invece accusato il governo e il Garante di “repressione politica“, sostenendo che si voglia colpire chi protesta contro la guerra a Gaza e chi organizza scioperi contro l’esecutivo.
L’Usb, come riportato da Libero, ha annunciato la “rivolta” e, oltre a ribadire le proprie ragioni, ha invitato chi ha partecipato allo sciopero a sostenere la legittimità dell’iniziativa, “inondando di messaggi di protesta la casella di posta della Commissione: è giusto scioperare contro i complici del genocidio”.
