Il Governo Meloni ha tagliato il traguardo di tre anni di attività, come pure il ministero del Turismo guidato da Daniela Santanchè
Tre anni di Governo Meloni e tre anni del resuscitato ministero del Turismo. “Un periodo in cui – dice la ministra Daniela Santanchè, in una specie di riassunto dell’operato del suo dicastero nel triennio – l’industria turistica ha assunto centralità nell’agenda politica nazionale, sia interna che estera”.
Una centralità aumentata anche da una visibilità globale ottenuta grazie a manifestazioni dedicate: le prime due edizioni del Forum Internazionale del Turismo (Baveno nel 2023, Firenze nel 2024) e il primo G7 Turismo (Firenze, 2024), e quest’anno “Bridging Destinations”, il primo forum sui rapporti turistici Italia-Balcani, e soprattutto il primo Global Summit del WTTC in Italia.
In questo triennio, l’Esecutivo ha investito oltre 4 miliardi di euro complessivi per rafforzare il settore attraverso azioni di sistema, sostegno alle imprese, valorizzazione dei territori e innovazione della governance. “Una visione industriale – continua Santanchè -, del tutto inedita nella storia della Repubblica Italiana, che ha consentito il raggiungimento di risultati epocali: oltre 466 milioni di presenze, conquistando la seconda posizione europea superando la Francia; 228,5 miliardi di valore aggiunto, pari a circa il 13% del Pil, tra diretto e indiretto; quasi 180 miliardi di euro di spesa turistica; 3 milioni di occupati complessivi, ossia il 13% dell’occupazione totale.
E le stime ci raccontano un futuro anche più luminoso. Nel 2025 stiamo raggiungendo quota 237,4 miliardi di valore aggiunto al Pil, 185 miliardi di euro in termini di spesa e 3,2 milioni di addetti. Grazie alla stabilità di questo Esecutivo, stiamo favorendo anche importanti investimenti, che contribuiranno significativamente a rafforzare tutta la filiera del turismo”.
L’agenda ha visto il FRI-Tur (il fondo che sostiene le imprese e gli investimenti per lo sviluppo del turismo), il FUNT (il sostegno a progetti volti alla valorizzazione e promozione turistica del territorio italiano), i fondi per la montagna e i siti e le città creative Unesco (oltre 700 milioni di euro complessivi per la montagna italiana con la realizzazione di 4316 nuove piazzole e la ristrutturazione di altre 153 in 170 Comuni, nell’ottica del potenziamento strategico dell’aria aperta, segmento dall’impatto stimato di 8,85 miliardi di euro),
quelli per i piccoli Comuni a vocazione turistica, le aree di sosta, la formazione, il lavoro, la sostenibilità, l’accessibilità, la digitalizzazione e il TDH (il tourism digital hub), che ha connesso domanda e offerta, imprese e viaggiatori, destinazioni e cittadini.
“Un impegno – ha precisato il ministro – che, in questi tre anni, si è tradotto materialmente negli oltre 4 miliardi di risorse complessive (Pnrr incluso) stanziate dal ministero del Turismo, sotto forma di fondi rivolti ad azioni di sistema, servizi e misure di accompagnamento; imprese, territori, enti, governance. Interventi strategici che hanno contribuito a generare prestazioni superiori ai livelli pre-Covid:
con oltre 466 milioni di presenze, nel 2024, l’Italia non solo ha superato i record del 2023, ma, sorpassando uno storico competitor quale la Francia, si è piazzata come seconda destinazione europea; il valore aggiunto del settore sale a 228,5 miliardi di euro, ossia circa il 13% del Pil, il surplus della bilancia turistica ha toccato quota 1% del Pil, come nel 2023, e il comparto conta su oltre 3 milioni di addetti, considerando l’occupazione diretta, indiretta e indotta”.
Una visione industriale, dunque, per un settore che da sempre era considerato figlio di un’industria minore, di servizi.
“Con il Piano Strategico del Turismo 2023-2027 – dice Santanchè -, abbiamo dato al settore una visione industriale, puntando su qualità e competitività grazie a investimenti mirati, inclusi quelli del Pnrr. 1,38 miliardi di euro dal FRI-Tur per migliorare servizi e strutture turistiche, promuovendo digitalizzazione e sostenibilità. 598 milioni dall’IFIT per le imprese e oltre 300 milioni dal FUNT per il rilancio produttivo e occupazionale. Inoltre, 800 milioni del Fondo Bei hanno sostenuto nuovi progetti e ristrutturazioni a favore della transizione verde nel turismo.
Siamo anche apripista in Europa in tema di regolamentazione delle false recensioni, con la quale vogliamo definire una disciplina utile a verificare che la recensione sia attendibile e provenga da un consumatore che abbia effettivamente utilizzato o acquistato il prodotto, la prestazione o il servizio, al fine di tutelare il mercato, sia lato consumatore che lato operatore”.
Va ricordata anche la detassazione delle mance come reddito da lavoro (con un’aliquota del 5% fino a 75 mila euro, con un beneficio medio annuo di 1.087 euro per i lavoratori). Ulteriori misure hanno incluso oltre 152 milioni di euro per il trattamento integrativo nei turni notturni e festivi, l’ingresso di 40 mila risorse straniere qualificate, 110 milioni per contratti di sviluppo e 120 milioni per staff house destinate ai lavoratori del settore.
Sono stati inoltre investiti 21 milioni di euro per progetti di formazione qualificante ed eccellente, gettando le basi per il primo Polo Nazionale Strategico del Turismo di Alta Formazione, ed è stato avviato il progetto Scuola Italiana di Ospitalità in Egitto nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa. E vanno citati anche i 30 mila candidati al bando e 15.500 iscritti alla piattaforma delle guide turistiche, parte di una riforma attesa da 15 anni.
“Per l’evoluzione tecnologica, la rivoluzione digitale nel settore turistico avanza rapidamente grazie anche all’implementazione di italia.it: oltre 33 mila imprese hanno già aderito al Tourism Digital Hub, che conta su più di 45 mila contenuti, 30 mila offerte, 50 hub tematici e quasi 7 milioni di visite nel primo quadrimestre del 2025.
Oltre a questo investimento – aggiunge il ministro -, sono previsti diversi interventi strutturali: 19 milioni di euro per Digitour dedicati alla digitalizzazione di agenzie e tour operator; 5 milioni per il Wi-Fi gratuito nei porti turistici pubblici tramite italia.it; altri 5 milioni per l’Italia Destination Management System che integra informazione, accoglienza e promozione; ulteriori 5 milioni a sostegno di oltre 20 startup inno- vative nel turismo e nella digitalizzazione dei servizi”.
È stata anche abbassata la soglia per il tax free shopping da circa 160 a 70 euro. Questa misura ha favorito gli acquisti dei turisti extra-europei e il Made in Italy, portando in un anno a +97% di fatture, +29% di fatturato tax refund e +21% di esercenti attivi nel tax refund.
“Vanno poi ricordate due riforme storiche: la regolamentazione degli affitti brevi con la Banca Dati Strutture Ricettive (BDSR) e il Codice Identificativo Nazionale (Cin), e la digitalizzazione dell’elenco nazionale delle guide turistiche. Queste misure contrastano l’abusivismo, facilitano l’emersione del sommerso e tutelano mercato, pro- fessioni e consumatori”.
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