Sfide e valori che ispirano il mondo della cucina secondo Cesare Battisti per il Manifesto del Buon Lavoro, la trasformazione della figura dello Chef
Cesare Battisti, uno dei cento chef che hanno cambiato la cucina italiana nell’ultimo decennio, è il protagonista del dodicesimo appuntamento del Viaggio nel Buon Lavoro, iniziativa ideata dalla Compagnia delle Opere e narrata da IlSussidiarioTV.
Nell’intervista rilasciata ai nostri microfoni lo Chef e Oste del Ratanà affronta diversi temi legati al lavoro nella ristorazione, alla formazione professionale, al rapporto tra lavoro e vita privata, alla parità di genere, alla creatività nel settore e all’impatto dell’intelligenza artificiale. In primis, spiega cos’è il lavoro per lui, soffermandosi sull’importanza per l’essere umano, in quanto dà realizzazione personale, permette di costruire relazioni sociali e, ovviamente, di sostenere la famiglia.
Ma Battisti descrive anche l’evoluzione del lavoro dello chef, da figura “dietro le quinte” a una delle professioni più ambite. Ma molti giovani non sono consapevoli della fatica che richiede, infatti molti studenti lasciano il settore una volta terminata la scuola, perché la formazione non è adeguata al mondo del lavoro reale. Le priorità, inoltre, sono cambiate: oggi si cerca un equilibrio tra lavoro e vita privata, che però è difficile da raggiungere in una società complessa. Anche secondo Cesare Battisti la pandemia ha evidenziato che esistono altri aspetti della vita oltre al lavoro: tempo per sé, soddisfazione personale.
Nell’intervista Battisti parla anche della parità di genere in cucina, si sofferma sul ruolo della creatività e smentisce che l’intelligenza artificiale possa rappresentare una minaccia, anche perché la cucina resta un lavoro basato sulla manualità. Infine, spiega che la cucina italiana è un patrimonio culturale e sociale, oltre che economico, per cui conservare tradizioni, biodiversità e filiera agroalimentare è una responsabilità per chi lavora in questo settore.