Al convegno "Industria e finanza alla sfida del nuovo mondo" Alfredo Altavilla (BYD) e Francesco Profumo (IsyBank) si traccia il futuro per Italia ed Europa
LE NUOVE SFIDE DI INDUSTRIA E FINANZA AL CONVEGNO DI COMIN & PARTNERS E DELLO STUDIO GIANNI & ORIGONI
Competitività, finanza, mobilità e transizione energetica sono stati al centro del convegno organizzato a Torino da Comin & Partners, insieme allo studio legale Gianni & Origoni, dal titolo Industria e finanza alla sfida del nuovo mondo.
Dall’evento, al quale hanno partecipato come ospiti Francesco Profumo, presidente di IsyBank, e Alfredo Altavilla, Special Advisor BYD for Europe, è emerso che la Cina sta entrando in una fase di consolidamento del settore automobilistico e sta spostando il focus sulle tecnologie intelligenti, mentre l’Europa, pur forte nella ricerca, è frenata da diversi fattori, come una prudenza culturale, una finanza bancocentrica e uno scarso trasferimento tecnologico.
Per essere competitivi, secondo gli esperti, servono più capitale di rischio e maggiore sperimentazione, oltre a un cambio di mentalità. Per restare al passo con i player globali bisogna accelerare su innovazione e capitali, riducendo prudenza e rigidità.

In particolare, per quanto riguarda il comparto automobilistico, la competizione non si giocherà più soltanto sulle batterie, ma sempre più su software, connettività e funzioni smart; l’Europa, quindi, rischia di inseguire se non cambia ritmo.
LA CINA CORRE: L’ANALISI DI ALTAVILLA
Durante il convegno, al Salone d’Onore di Palazzo Falletti di Barolo a Torino, Altavilla ha parlato del comparto automobilistico cinese, definendolo «estremamente frammentato», poiché molte case automobilistiche sono nate grazie ai sostegni economici delle province. Tuttavia, con la fine degli incentivi statali, molte aziende meno solide usciranno dal mercato. All’orizzonte si profila dunque una «selezione darwiniana» che ridurrà la guerra dei prezzi.
Secondo il manager, questo processo «contribuirà a ridurre la concorrenza basata sui prezzi, che in Cina stava assumendo contorni preoccupanti». La Cina ora sta spostando gli investimenti verso tecnologie «intelligenti», rendendo l’auto uno smartphone su ruote; Pechino ha quindi messo fine ai sussidi per la mobilità elettrica, perché è già oltre. I grandi gruppi sono già molto avanti e, per i costruttori europei, sarà difficile competere su questo fronte.
LA SITUAZIONE IN EUROPA SECONDO PROFUMO
Profumo, dal canto suo, ha evidenziato che in Europa la ricerca è eccellente, ma fatica a trasformarsi in prodotti e mercati: «Quelle con potenziale restano spesso chiuse nei cassetti». La politica ha spinto verso un’innovazione più integrata, con risultati in crescita, ma il percorso non è affatto concluso.
Lo sguardo di Profumo è dunque rivolto all’Italia e all’Europa, che si mostrano prudenti; tuttavia, l’atteggiamento difensivo — nel caso dell’Italia dovuto anche alla struttura produttiva, dominata dalle PMI — rischia di diventare un freno nei contesti che richiedono sperimentazione e cambi di rotta.
Profumo ha poi richiamato un altro fattore: la cosiddetta finanza bancocentrica, che ha sostenuto l’industria ma oggi limita l’attrazione di capitali e rallenta gli investimenti innovativi, generando attriti nei processi di trasformazione.
Oltre a politiche strutturali per l’innovazione, secondo il numero uno di IsyBank è necessario un cambio di mentalità, perché anche la prudenza a livello educativo incide: non c’è propensione al rischio, si teme l’errore e non ci si mette alla prova, anche a causa di un sistema rigido che non premia l’intraprendenza. «È per tutte queste ragioni che l’Italia e l’Europa ancora faticano», ha concluso Profumo, «ma proprio per questo serve un cambio di passo e di mentalità».
