Anche il liberal "Politico" scarica le politiche di Zelensky in Ucraina: “rischio autoritarismo, purghe contro gli oppositori, fine guerra che si allontana”
POLEMICHE SULLA GESTIONE POLITICA DI ZELENSKY IN UCRAINA: ORA ANCHE “POLITICO” LO SCARICA…
Se da tempo ormai una parte dei media e della politica occidentale ha allenato la fiducia nel Presidente dell’Ucraina, per Volodymyr Zelensky vedere che anche un importante settore dell’establishment liberal USA come la rivista “Politico” arriva a criticarlo pesantemente significa che qualcosa realmente si sta “rompendo” nell’organigramma internazionale nell’approcciarsi alle politiche del leader in guerra da quasi 4 anni.
Con un emblematico titolo “Il lato oscuro del Governo di Zelensky”, la rivista liberal riporta di una lunga serie di polemiche e denunce aperte in Ucraina tra i vari legislatori dell’opposizione, assieme ad attivisti civili e media, tutti concordi nel ritenere la leadership ucraina ad oggi sul crinale pericoloso di un governo autoritario. Non solo, Zelensky prolungando la sua permanenza al potere dopo aver annullato le Elezioni Presidenziali perché in piena guerra contro la Russia, starebbe «utilizzando la legge per intimidire gli oppositori», addirittura mettendoli a tacere e tacciandoli di essere tutti “pro-Russia”.

Difeso da Unione Europea e ufficialmente anche dalla Casa Bianca, seppur con rapporti tutt’altro che distesi, il Presidente ucraino è in patria che rischia di trovarsi uno scenario tutt’altro che monolitico nello sposare le proprie riforme: ministri licenziati, generale defenestrati, rapporto di forte timore nei confronti del vero grande oppositore politico – l’ambasciatore in UK nonché ex capo dell’esercito, il generale Valeriy Zaluzhny.
TRA ERRORI IN GUERRA E PAURA DEGLI OPPOSITORI: IL RISCHIO DEI “PIENI POTERI” DEL LEADER IN GUERRA DA 4 ANNI
Da Poroshenko fino allo stesso generale, i potenziali rivali in vista delle Elezioni da convocare dopo la tregua, sono tutti o incriminati o fortemente osteggiati da Kiev, trovando però sempre più ostilità nelle aree dell’opposizione che pure non condividono affatto il sostegno alla Russia.
Secondo quanto emerso da “Politico”, l’autoritarismo volto a «eliminare qualsiasi concorrente dal panorama politico» si sta già ripercuotendo contro Zelensky: «stanno usando la guerra per monopolizzare il potere minacciando la democrazia in Ucraina», denuncia la direttrice del Centro di Azione anticorruzione, Daria Kaleniuk.

Errori di valutazione sulla controffensiva militare, il rapporto tra alti e bassi con Trump e una dinamica interna ai “volenterosi UE” ancora senza piena efficacia, mista alle polemiche ora di politica interna, offrono uno scenario per cui Zelensky sia sempre più in bilico, e non in rampa di lancio per farsi rieleggere alle urne. Certo però che se la “riforma autoritaria” si imposterà definitivamente a Kiev, sarà complicato riottenere un pieno assetto democratico in vista delle Elezioni.
Il tutto tra l’altro concorrendo a creare, indirettamente, la modalità migliore per la Russia di indebolire le linee nemiche, ovvero con l’autosabotaggio interno della società ucraina: Putin avanza sul campo di battaglia e ritarda la tregua con Trump, i volenterosi rimangono interdetti e la guerra si allontana dalla sua conclusione. Una gestione ovviamente che non vede solo “colpe” per Zelensky ma che con la sua modalità di neutralizzare le opposizioni interne certamente non aiuta ad una compattezza granitica a fianco del “commander in chief” da quasi 4 anni a questa parte.
