Tra i nuovi bonus per i genitori lavoratori si prospetta l'estensione dei beneficiari con una novità sul passaggio al part time.
Tra i bonus previsti per i genitori lavoratori rientra il potenziamento sul rapporto “vita privata e lavoro”. Il Governo vorrebbe premiare le imprese che trasformano i contratto di questi soggetti da full time in part time ma senza variare il monte ore aziendale.
Un incentivo per far sì che il compito genitoriale non influisca negativamente l’ambito lavorativo e viceversa. Potrebbe trattarsi di un aiuto che contrasta la crisi demografica, così da poter sostenere l’aumento della natalità e regalare un clima più sereno, soprattutto ai neo genitori.
Bonus ai genitori lavoratori: la proposta par time
Il nuovo bonus per i genitori lavoratori è una rivisitazione di una norma già esistente, che riguarda nello specifico la riduzione delle ore di lavoro, passando dunque dal tempo pieno a quello parziale. Al momento però la Legge lo concede soltanto in presenza di un minore di 13 anni d’età (senza vincoli se invece il figlio ha un handicap).
La novità da approvare nel prossimo Bilancio 2026 e inseribile nel pacchetto degli aiuti per i nuclei familiari, mira a ridurre il vincolo anagrafico del figlio, riducendo a 10 anni di età. Quanto all’abbassamento delle ore, si prospetta un risparmio di almeno 40 punti percentuali.
L’agevolazione – anche per le imprese che la adottano – resterà valida indipendentemente dalla forma contrattuale del part time, ovvero sia verticale che orizzontale.
Il benefit per le imprese
Le aziende che accetteranno la conversione dal full time al par time, potranno ottenere un beneficio fiscale significativo: l’esonero del pagamento dei contributi fino a 2 anni ed entro un limite annuo pari a 3.000€.
Ci sono tuttavia delle condizioni da dover rispettare, innanzitutto non valgono per i contratti di apprendistato o il lavoro domestico, ed in secondo luogo le nuove assunzioni – come da DDL del ’23 – non permettono di cumulare aiuti se non la possibilità di dedurre le spese per le attività lavorative svolte in presenza.
Le regole ad oggi in vigore non possono esser variate, dunque resta ad esempio la priorità concessa ai dipendenti assunti con contratto full time.
Ora l’ultima parola resta al Senato, che dovrà stabilire se pubblicare o meno questa versione, fermo restando che gli altri incentivi sono già certi, tra cui l’estensione del congedo parentale e gli aiuti previsti per chi assume le mamme lavoratrici.
