Ecofin, veto ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti alla direttiva che aumenta aliquote gas e GNL. Ma è soddisfatto per dazi su piccoli pacchi extra Ue
L’Italia esprime contrarietà a un incremento della tassazione su gas e GNL, ritenendo che tale misura finirebbe per penalizzare ulteriormente il settore industriale, già messo a dura prova dall’alto costo dell’energia. È questa la linea illustrata dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso del Consiglio Ecofin. Trovano quindi conferma le indiscrezioni delle ultime ore, che anticipavano il veto del titolare del Mef alla proposta europea, formulata quattro anni fa “in un contesto economico e geopolitico completamente diverso da quello attuale”.
Nel suo intervento, Giorgetti ha ricordato che l’Italia sta risentendo ancora dei prezzi alti dell’energia, soprattutto del gas naturale, visto che sono state interrotte le forniture russe. Dunque, per il Mef, aumentare le tasse sul gas metterebbe ulteriormente in difficoltà l’industria italiana. Anche se l’ultimo testo di compromesso dell’Ue è considerato un miglioramento, per l’Italia restano ancora punti critici: in particolare, le nuove aliquote sono giudicate ancora troppo alte.

Per questo motivo, l’Italia non può accettare la proposta così com’è. Giorgetti auspica che si possa raggiungere una soluzione equilibrata, capace di considerare le diverse condizioni degli Stati membri. Le modifiche più recenti vengono giudicate “un segnale positivo”, ma – ha precisato – non sono ancora sufficienti per un pieno consenso, rendendo necessari ulteriori affinamenti.
ECOFIN, GLI AVVERTIMENTI DI GIORGETTI
Il ministro ha rimarcato con decisione che il gas naturale resta una risorsa strategica per settori industriali già esposti al rischio di delocalizzazione e che la proposta comporterebbe un aumento immediato e rilevante dei costi energetici. Pur riconoscendo che GNL e GPL hanno un impatto ambientale inferiore rispetto ad altri combustibili fossili, Giorgetti avverte che una loro sostituzione a breve termine non è una prospettiva realistica. Per questo chiede con forza una revisione della proposta, che renda davvero sostenibili sia le aliquote minime sia la durata del periodo transitorio.
Un altro tema “sensibile” è legato alle tasse sui carburanti in Italia. In questo caso, si chiede che l’eventuale abolizione delle tasse diverse tra trasporto commerciale e privato venga decisa solo dopo aver verificato che esistano alternative ecologiche adeguate e che l’eliminazione della differenziazione non danneggi il mercato dei trasporti.
PICCOLI PACCHI EXTRA UE, DAZI CONTRO CONCORRENZA SLEALE
Giorgetti si è invece detto soddisfatto per un’altra misura decisa dall’Unione europea: l’introduzione di una tassa sui piccoli pacchi provenienti da Paesi extra Ue. Sul fronte doganale, il ministro ha ricordato che l’esenzione dai dazi per i pacchi sotto i 150 euro ha finito per spalancare le porte a un flusso massiccio di beni a basso costo – in particolare dalla Cina e da altri Paesi extra UE – con un effetto devastante sul commercio al dettaglio europeo.
Giorgetti non ha esitato a definire questo meccanismo “distruttivo per il commercio al dettaglio”, ribadendo che l’Italia ha sostenuto fin dall’inizio la misura proprio per contrastare forme di concorrenza sleale ai danni dei negozianti europei. La nuova regola entrerà in vigore già dal prossimo anno: un risultato che Giorgetti ha definito “apprezzabile”.
