Articoli 2008 di Economia Internazionale

CRISI/ 1. Quella ricetta global-liberista di Obama che piace alle borse ma “preoccupa” l’Europa

Obama ha lanciato un programma di investimenti infrastrutturali e tecnologici, combinato con una megastimolazione fiscale. La direzione della sua politica futura è di ricostruzione del modello capitalistico-liberista. Mentre i principali leader dell’eurozona invocano alternative stato centriche e adottano politiche difensive e prudenti, ai limiti dell’immobilismo. Ma va ricordato che i modelli di mercato sono determinati da chi ha la forza "imperiale" di farlo

CRISI AUTO/ Gli Stati Uniti devono disinnescare la bomba General Motors prima che esploda sul piano sociale

La crisi del mercato dell'auto Usa è segno di un malessere profondo dell'economia americana che rischia di avere un impatto deflagrante sulla sociatà statunitense a livello del mercato del lavoro. Barack Obama dovrà affrontare il problema di concerto con il mondo produttivo e della finanza cercando di proteggere e sostenere l'economia reale americana

MERCATI/ Bertone: bene il taglio dei tassi, ma ora serve la scure su tasse e spesa pubblica

Obama ha vinto, ma le borse non fanno festa. Per convincere l’Orso ci vuole ben altro. Inutile illudersi: la situazione resta brutta. Mentre sulle piazze finanziarie piovono i risultati delle trimestrali e le aziende rivedono le stime al ribasso, arriva il tardivo taglio dei tassi della Bce. Ma quello che serve davvero è ridurre le tasse e fare tagli strutturali di spesa

OBAMA/ 1. Il "we can change" alla prova dei fatti: la sfida della crisi economica

Il neopresidente eletto Barack Obama, dopo una vittoria che lo ha visto imporsi con ampio margine su John McCain, si troverà subito a dover fronteggiare la crisi finanziaria e la crescita negativa dell’economia Usa. Prima di tutto dovrà modificare sostanzialmente il suo programma economico. E saper governare la fiducia, cioè dire le cose giuste al mercato. Non sarà facile

USA/ Gli errori di Greenspan e la cultura del debito che ha avvelenato la società americana

Gli errori di Greenspan che hanno concorso a creare la crisi finanziaria sono noti. Oltre a politiche finanziarie che hanno incentivato posizioni debitorie, il vero problema è la degenerazione patologica che la cultura debitoria ha assunto negli USA negli ultimi dieci anni. E l’intero paese si è indebitato non già per finanziare investimenti produttivi, quanto consumi correnti

RECESSIONE/ Fortis: il debito privato è il fattore "invisibile" che sta minando l'economia reale Usa

Secondo il Bollettino di ottobre di Bankitalia l’Italia è in ristagno. La crescita del Pil è calata nel secondo trimestre e «i segnali per i prossimi trimestri rimangono negativi». Mentre da Bruxelles Berlusconi dice che gli aiuti di Stato sono ora “un imperativo categorico”, l'unica ricetta per salvare l'economia reale. Ma paghiamo le conseguenze di una crisi, quella Usa, di cui non siamo responsabili

CRACK BORSE/ Deaglio: Usa, la finanza può travolgere l’economia. Europa e Italia più solide

Mentre un nuovo tracollo ha investito Wall Street e gli Usa rischiano la recessione, l’Europa e l’Italia non presentano debolezze strutturali. Tuttavia la Ue non sembra capace di andare oltre i provvedimenti di emergenza per tutelare il sistema bancario. Occorre allentare il patto di stabilità e l’Italia deve approfittarne per alleggerire la pressione fiscale. VOTA IL SONDAGGIO.

CRISI FINANZIARIA/ Debenedetti: ai mercati serve fiducia, ma a quale prezzo?

Dopo la bocciatura del rescue-plan da parte del Congresso Usa, ieri il presidente Bush ha rivolto un appello perché si agisca subito, garantendo che si arriverà ad una soluzione. Difficile prevedere lo scenario. Per Franco Debendetti «in Europa dipende molto alla velocità con cui si farà pulizia nei bilanci. Se non lo si farà, si rischia un esito alla giapponese». VOTA IL SONDAGGIO.

CRISI FINANZIARIA/ La Cina dà lezioni agli USA, ma si dimentica di essere un regime

A quanto dichiarato dal presidente Jiabao l'attuale crisi economica dimostrerebbe la grande capacità del sistema socialista nella gestione degli equilibri di mercato. Se il prezzo da pagare è però vivere sotto un sistema totalitario, l'Occidente continuerà a preferire il proprio modello che, sebbene più esposto a rischi, garantisce la libertà individuale. VOTA IL SONDAGGIO.

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