Ospitiamo l'intervento di Riccardo Scaglioni, presidente ANFIS, sul tema della formazione degli insegnanti, alla luce del dibattito affrontato su questo giornale
Ospitiamo l’intervento di Riccardo Scaglioni, presidente della ANFIS (Associazione Nazionale dei Formatori Insegnanti Supervisori), in merito al problema della formazione degli insegnanti
L’attivazione dei dipartimenti, prevista nel testo della riforma all’interno del riordino dei licei rappresenta, secondo LUCIA FAILLA, la vera sfida per gli insegnanti affinché si instauri un vero lavoro di collaborazione nell’offerta educativa
GIANNI MEREGHETTI commenta l’iniziativa del ministro Brunetta volta a eliminare il fenomeno delle bigiate a scuola sottolineando come ciò non risolva comunque il problema dell’emergenza educativa
Sembra proprio che il ministero stia varando il primo modello ufficiale sulla certificazione delle competenze destando così il saluto di alcuni e la protesta di altri
Il parere espresso dal Consiglio di Stato lungi dall’essere un inciampo alla riforma, spiega FRABRIZIO FOSCHI, ha rappresentato un’opportunità importante perché l’autonomia dei licei non rimanga soltanto un bel proposito
Dopo il Natale sostituito a Cremona dalla Festa delle Luci, ci si è messa anche una scuola di Cagliari a rendere difficili i festeggiamenti per la nascita di Gesù. GABRIELE URAS commenta i due episodi sottolineando come la libertà d’insegnamento non è un privilegio concesso per sollevare i docenti dalla fatica del dialogo e del confronto
La proposta di MARCO CAMPIONE, responsabile Istruzione e Formazione PD Lombardia, "Per scongiurare il fatto che all’ennesimo rinvio corrisponda l’ennesimo nulla di fatto"
Di emergenza educativa si parla dal novembre 2005, ma alle parole non sembrano seguire i fatti. Eppure, sottolinea GIOVANNI COMINELLI, occorre ripartire dall’educazione nelle scuole per rimediare a un clima culturale sempre più caratterizzato dall’odio politico
Fra dubbi e perplessità. Questa sembra la sintesi del clima che si respira al Ministero dell’Istruzione circa l’attuazione dei regolamenti dei nuovi licei, perlomeno è ciò che sostengono alcuni. Abbiamo chiesto all’onorevole VALENTINA APREA di descriverci il punto della situazione
Nonostante gli oggettivi benefici della presenza delle scuole non statali sul territorio, spiega GIUSEPPE CALABRESE, la Regione Piemonte continua a ostacolare la crescita degli istituti paritari
L’assessore all’Istruzione della Regione Lombardia, GIANNI ROSSONI, critica la scelta politically correct da parte di una scuola elementare di Cremona di sostituire il Natale con una generica e neutrale “Festa delle Luci”
A fronte dei numerosi tagli inflitti da troppi anni all’istruzione e dei pressoché nulli reinvestimenti ROBERTO PELLEGATTA paragona la situazione nazionale agli esempi di gestione europei e propone l’assegnazione diretta delle risorse alle scuole
Alcuni consigli dallo psicoanalista LUIGI BALLERINI contro il diffuso fenomeno del bullismo nelle nostre scuole. Come evitarlo? Ristabilendo con pazienza una situazione di nuovo agio nella realtà
Secondo GIOVANNI COMINELLI il lavoro di équipe non è una scelta morale dei docenti, ma dev’essere la conseguenza della natura della relazione educativa
Secondo il preside del Liceo Classico G. Berchet di Milano, INNOCENTE PESSINA, la riforma Gelmini è bene accetta in quanto foriera di ottime iniziative, ma incompleta finché non si penserà a una seria revisione degli organi collegiali
Secondo il prorettore dell’Università Bocconi di Milano, GUIDO CORBETTA, il programma di riforma degli atenei italiani del ministro è essenziale per il recupero degli elementi che renderebbero le nostre università davvero competitive a livello europeo
SUSANNA CAMUSSO, segretaria confederale CGIL è di recente intervenuta nel dibattito aperto dal Manifesto “Immagina che il lavoro” della Libreria delle Donne di Milano, che si apre affermando il superamento della parità e la necessità di rivoluzionare le modalità di lavoro
TIZIANA PEDRIZZI mette a confronto le modalità di valutazione e graduatorie delle scuole adottate nei maggiori paesi europei. Quella italiana sembra essere una “terza via” i cui criteri sono ancora da mettere alla prova