I loro nomi sono stati infatti aggiunti alla lista dei gerarchi del regime, contro cui è disposto già il congelamento dei beni patrimoniali e il divieto di viaggiare sul territorio dell’Ue
Aung San Suu Kyi, leader birmana, è stata condannata dalla giunta militare che governa il Paese ad altri 18 mesi di arresti domiciliari. Francesco Sisci, corrispondente de La Stampa a Pechino, chiarisce il quadro politico all'interno del quale la vicenda si sviluppa
«La condanna di Aung San Suu Kyi da parte del regime birmano è un atto totalitario e intollerabile, che conferma la natura dittatoriale e illegittima del Governo dei generali in Birmania»
Dopo che ieri la leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi è stata condannata a 18 mesi di arresti domiciliari, il suo legale ha fatto sapere che presenterà ricorso contro la sentenza
Dopo diversi rinvii è arrivata la sentenza nel processo alla leader dell'opposizione birmana Aung San Suu Kyi, che è stata condannata a 18 mesi di arresti domiciliari