La nuova mossa di Obama

Gli ultimi sondaggi sembrano mostrare un aumento degli americani favorevoli ai matrimoni gay, mentre Obama non difenderà più quello tradizionale. Il commento di LORENZO ALBACETE

L’attuale dibattito sulle prossime elezioni presidenziali sembra essere dominato dai problemi dell’economia, relegando sullo sfondo i temi sociali e culturali che dividono gli americani, la cui importanza sarebbe bene, tuttavia, non sottovalutare.

Si prenda, ad esempio, il tema della legalizzazione dei matrimoni tra appartenenti allo stesso sesso, o “matrimoni gay”. Un articolo di Sandhya Somashekhar e Peyton Craighill, apparso sul Washington Post of Sunday del 20 marzo, afferma che una maggioranza sia pure limitata di americani sostiene ora il matrimonio gay, almeno stando ad un sondaggio condotto da Washington Post-Abc News. Questo sondaggio rispecchia le opinioni sempre più tolleranti degli americani verso l’omosessualità e va in parallelo con una serie di recenti vittorie legali e legislative dei sostenitori dei diritti dei gay. Cinque anni fa, l’appoggio ai matrimoni gay si limitava a un po’ più di un terzo degli americani, il 36%; ora, il 53% dichiara che dovrebbero essere legali, segnando così per la prima volta nei sondaggi Post-Abc una maggioranza favorevole.

“I dati sono coerenti con quelli di molti altri sondaggi che abbiamo visto e con l’atteggiamento generale riscontrato nell’ultimo anno e mezzo”, ha detto Evan Wolfson, presidente di Freedom to Marry, un importante gruppo pro matrimonio gay. “Una volta che uno capisce che si tratta di amore, un difficile impegno familiare in questi tempi duri, come per ciascuno, allora capisce anche come sia ingiusto trattarli in modo diverso”.

L’articolo riporta anche che chi si oppone al matrimonio gay critica il modo in cui è stata posta la domanda, e cioè: “Secondo lei, il matrimonio tra coppie gay o lesbiche dovrebbe essere legale o illegale?”. Brian Brown, presidente del National Organization for Marriage, sostiene che il termine “illegale” potrebbe indurre a pensare a un possibile arresto dei trasgressori, cosa che la maggior parte degli americani considererebbe eccessiva. Brown, la cui organizzazione è un importante gruppo contrario al matrimonio gay, fa notare che il matrimonio tra appartenenti allo stesso sesso è stato bocciato in tutti i 31 stati in cui è stato sottoposto a votazione. “L’unico sondaggio che conta è una libera e corretta votazione da parte del popolo”, ha detto. “Abbiamo visto più e più volte questi sondaggi viziati, proprio prima di votazioni in cui il matrimonio gay è stato rigettato. È assurdo. La popolazione di questo Paese non ha cambiato opinione sul matrimonio”.

Tuttavia, in tutti i loro sondaggi sul matrimonio gay, Post-Abc News hanno sempre utilizzato i termini “legale o illegale”, fin dal 2003, quando la percentuale in favore della legalizzazione era di parecchio inferiore. Anche altri sondaggi, condotti da Pew Research Center, Associated Press e Cnn, hanno mostrato tendenze simili. Nel nuovo sondaggio Post-Abc, lo spostamento è stato causato dal forte aumento in favore di queste unioni in alcuni segmenti della popolazione. Gli uomini, che in precedenza si mostravano molto meno favorevoli delle donne nei confronti del matrimonio gay, ora lo sostengono con le stesse proporzioni. Anche il sostegno tra i bianchi con istruzione superiore, gli indipendenti dal punto di vista politico e chi non si dichiara religioso è aumentato in modo significativo. I Repubblicani, i conservatori e i cristiani evangelici bianchi rimangono i gruppi che più si oppongono alla legalizzazione dei matrimoni tra appartenenti allo stesso sesso.

La ricerca mostra anche cambiamenti nell’intensità delle opinioni sull’argomento. In passato, il numero degli americani che ritenevano fortemente che il matrimonio gay dovesse essere vietato era di gran lunga superiore a quelli che invece volevano fortemente che venisse legalizzato. Ora, i due gruppi sono alla pari, con il 35% fortemente contro e il 36% fortemente in favore della legalizzazione.

La decisa opposizione al matrimonio gay è in parte responsabile della non rielezione in Iowa di tre giudici della Corte Suprema statale, che avevano votato in favore della legalizzazione di questo matrimonio. In Minnesota, Indiana, Pennsylvania e Carolina del Nord si sta pensando a provvedimenti per vietare il matrimonio gay. Queste vittorie degli oppositori sono state recentemente offuscate da diverse sconfitte. Lo scorso marzo, il Distretto Federale di Columbia si è aggiunto ai cinque stati che riconoscono il matrimonio gay. Più recentemente, un giudice federale ha stroncato il divieto dei matrimoni gay approvato dagli elettori dello stato: il caso è stato portato davanti alla Corte di appello ed è probabile che approdi alla Corte Suprema.

In estate, un giudice federale in Massachusetts ha bloccato il divieto del governo federale di riconoscimento dei matrimoni tra appartenenti allo stesso sesso secondo la legge del 1996, Defense of Marriage Act, conosciuta come Doma. Anche qui si andrà molto probabilmente davanti alla istanza superiore. Inoltre, segnando una grande vittoria per i sostenitori dei matrimoni gay, l’Amministrazione Obama ha annunciato che non difenderà più nei tribunali la legge in difesa del matrimonio.

I parlamentari Repubblicani hanno giurato di difendere la legge loro stessi e criticato Obama per aver sollevato un problema così socialmente dirompente in un momento in cui l’attenzione dovrebbe essere concentrata sull’economia e sull’occupazione. Questa settimana, i Democratici hanno presentato proposte di legge per abrogare il Defense of Marriage Act, prendendo atto di come il vento stesse cambiando (il sondaggio telefonico è stato condotto tra il 10 e il 13 marzo, su un campione nazionale casuale di 1005 adulti. I risultati sull’intero campione presentano un margine di errore di campionamento del 3,5% circa).

In un articolo sull’ultimo numero della rivista The American Conservative, Justin Raimondo argomenta dal punto di vista del secolarismo “libertario” contro la legalizzazione del matrimonio gay. La sua tesi, comunque, è più basata sull’opposizione libertaria alla legalizzazione in sé (in nome della libertà personale) che non sul significato intrinseco del matrimonio.

Sembra che, ancora una volta, sia la Chiesa cattolica che può districare la realtà dell’affettività umana e del bisogno di compagnia dal nodo ideologico che oscura il vero cammino verso la felicità che tutti gli uomini cercano.

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