Il dono di Morosini a tutti noi
Come fai a non immedesimarti con un ragazzo così, per chi ha avuto la possibilità di conoscerlo? La riflessione del calciatore LUCA ROSSETTINI sulla morte di Piermario Morosini

Pubblichiamo la lettera che Luca Rossettini, difensore del Siena, ha scritto a IlSussidiario.net in occasione della morte di Piermario Morosini, il 25enne calciatore del Livorno colpito da infarto e morto sul campo sabato scorso. Caro direttore,
quando ieri ho appreso della morte di Piermario, pur non conoscendolo bene (ci siamo infatti affrontati da avversari sul campo e giocato insieme un paio di partite nella rappresentative nazionali) mi sono trovato a piangere come un bambino come si piange per un parente o un amico che ci lascia. E mi sono sorpreso di questo perché come temperamento normalmente tendo a tenere tutto dentro. Ieri però è accaduto qualcosa.
Perché Piermario è un ragazzo come me che ama la famiglia (a maggior ragione per la sua travagliata storia) e ama la sua passione: il calcio. E allora come fai a non immedesimarti con un ragazzo così, buono a pelle, per chi ha avuto la possibilità di conoscerlo o di incrociarlo semplicemente come me. Ma solo oggi mi rendo conto di cosa veramente è accaduto ieri, ripensando al dialogo col mio compagno di stanza, quando davanti alla tv abbiamo appreso la tragica notizia. Mi ha detto: «una cosa così non può lasciare indifferenti, ma ti fa riflettere sulla vita e su Dio».
Piermario con la sua morte ha avuto pietà di tutti noi che lo piangiamo, perché ci ha messo violentemente di fronte all’eterno e a noi stessi, nudi da tutte le distrazioni che il mondo ci mette davanti e riducendo a zero tutte le nostre inutili preoccupazioni e contese.
Se vogliamo essere uomini fino in fondo e per rispetto al sacrificio di Piermario, non possiamo far tacere quelle domande che sorgono spontanee dentro di noi in questi momenti: vale davvero la pena vivere? E se sì, per che cosa? Finisce tutto con la morte? Siamo davvero padroni della nostra vita o siamo voluti e amati ogni istante che passiamo quaggiù?
Queste domande che Piermario ci mette nel cuore oggi e a cui dobbiamo cercare di dare una risposta, possano essere per ognuno di noi compagni, colleghi, amici e tifosi un passo in avanti verso quel Disegno di salvezza che misteriosamente ci comprende tutti, ognuno con la sua strada e la sua storia.
Piermario ha fatto l’ultimo passo della sua e sono certo che ora ci guarda da lassù, in compagnia di quegli angeli a cui tanto voleva bene, il fratello e i genitori.
Preghiamo soprattutto per la sorella e la fidanzata perché sopportino la lontananza e non siano lasciate sole in questo immenso dolore, ma possano sentire la vicinanza degli amici e dei parenti e il calore di quell’unica grande Presenza che unica consola e riscalda il cuore.
Piermario da oggi è piu di un compagno, collega o avversario, Piermario è un vero amico perché in qualche modo, misteriosamente, ha dato la sua vita per ciascuno di noi.
Grazie Piermario!
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