Alberto Bagnai, nato a Firenze il 10 dicembre 1962, si è laureato con lode il 13 dicembre 1989 presso la facoltà di Economia dell’Università di Roma I “La Sapienza”; nel settembre del 1994 ha conseguito presso il medesimo ateneo il titolo di dottore di ricerca in Scienze Economiche con una tesi dal titolo “Sostenibilità e sentieri dinamici del debito pubblico in Italia”. Dall’ottobre del 1996 al gennaio del 2005 è stato ricercatore nel settore disciplinare SECS-P/05 (Econometria) presso il Dipartimento di Economia Pubblica del medesimo ateneo. Dal primo febbraio del 2005 è professore di seconda fascia nel settore disciplinare SECS-P/02 presso la facoltà di Economia dell’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara, dove ha afferito al Dipartimento di Economia e Storia del Territorio. La sua ricerca ha seguito un percorso sostanzialmente unitario, incentrato sullo studio della dinamica e della sostenibilità degli squilibri finanziari interni ed esterni (deficit pubblico, deficit delle partite correnti), e sull’analisi delle relazioni fra questi squilibri (ipotesi dei deficit gemelli), e fra gli squilibri esterni e la crescita economica (modelli di crescita export-led). Queste ricerche sono state supportate da un ricorso coerente a verifiche empiriche, condotte con una pluralità di approcci econometrici, nei quali ha assunto particolare rilievo l’investigazione sistematica dei cambiamenti strutturali nei parametri di lungo periodo, e l’analisi del loro impatto sulla significatività delle relazioni oggetto di studio. In Italia ha pubblicato nel 2010 per Franco Angeli La crescita della Cina – Scenari e implicazioni per gli altri poli dell’economia globale e ultimamente ha collaborato all’ebook Oltre l’austerità (Micromega online). E' inoltre autore del libro "Il tramonto dell'euro. Come e perché la fine della moneta unica salverebbe democrazia e benessere in Europa". Feed Rss
Correrà a Firenze nelle file della Lega contro Matteo Renzi. Per scardinare il neoliberismo del Pd e mostrare la trappola della moneta unica. Parla l'economista ALBERTO BAGNAI
Per ALBERTO BAGNAI, il dibattito sulla legge di bilancio 2017 è umiliante per tutti gli italiani. Entro qualche anno risposte nazionalistiche e irrazionali diventeranno all’ordine del giorno
Per ALBERTO BAGNAI, in Italia andiamo verso una nuova recessione con un calo del Pil in termini reali. Ciò non farà bene alle banche, che sono l’anello debole della nostra economia
Per ALBERTO BAGNAI, il quadro che emerge dal rapporto annuale dell’Istat documenta che le riforme economiche di questi anni, in particolare sul lavoro, sono state un fallimento
Per ALBERTO BAGNAI, siamo in una situazione da economia post-bellica e gli interventi dovrebbero essere risoluti. Uno 0,3% non risolve nulla, serve il 3,0% di Francia e Spagna
Per ALBERTO BAGNAI, siccome Renzi sta rivelandosi più indipendente dei suoi predecessori, da parte dell’establishment europeo c’è la tentazione di farlo fuori
Per ALBERTO BAGNAI, l’aumento della produzione e il calo generalizzato dei prezzi alla lunga producono un assottigliamento del fatturato delle aziende e quindi minori posti di lavoro
Lo scenario economico che l'Italia ha di fronte non è promettente. Lo dice ALBERTO BAGNAI, spiegandoci anche perché occorre fare attenzione al taglio delle tasse annunciato da Renzi
Per ALBERTO BAGNAI, quello firmato da Tsipras è un accordo pessimo sotto ogni punto di vista. La Grecia esce sbriciolata dall’impreparazione dei suoi politici come l’ex ministro Varoufakis
Per ALBERTO BAGNAI, le conseguenze del referendum greco saranno in ogni caso negative: se vincono i sì i pro-euro alzeranno la testa; se vincono i no Atene comunque non si riprenderà
Per ALBERTO BAGNAI, per una crescita duratura del Pil occorre rilanciare i consumi e quindi aumentare il reddito, anziché ridurlo come hanno fatto le riforme dal 1997 a oggi
Per ALBERTO BAGNAI, la vera posta in gioco delle pensioni sono gli interessi di banche e grandi gruppi assicurativi il cui esecutore passivo oggi è Renzi come lo era stato Monti prima di lui
Per ALBERTO BAGNAI, la reazione piccata di Renzi alle stime dell’Fmi sul Pil italiano nasce dalle critiche dello stesso Fmi al Jobs Act, definito un provvedimento inutile per la crescita
Per ALBERTO BAGNAI, l’Ue ha imposto ai Paesi debitori misure che avevano l’obiettivo di togliere loro risorse per poi utilizzarle per salvare la finanza privata dei vari Paesi creditori
Per ALBERTO BAGNAI, In Europa a tassi d’interesse negativi o estremamente vicini a zero, un sistema finanziario a capitalizzazione crolla, e la Germania si basa proprio su questo sistema
Per ALBERTO BAGNAI, Tsipras sostanzialmente è come Grillo: va al potere facendo finta di essere contro l’euro, e poi cercherà di mantenerlo accontentandosi di qualche promessa demagogica
Per ALBERTO BAGNAI, nel caso di un’uscita dall’euro il nostro Paese avrebbe benefici superiori ai costi. Ciò preoccupa Bruxelles perché senza l’Italia l’euro non continuerebbe a esistere
Per ALBERTO BAGNAI, non è la prima volta che le norme europee sono riscritte a uso e consumo di Parigi, dopo che tutti avevano puntato il dito contro l’Italia per non averle rispettate
Come spiega ALBERTO BAGNAI, i nuovi parametri sul calcolo del Pil includono la ricerca, ma anche spaccio e prostituzione, eppure non basteranno a far ripartire l’economia
Per ALBERTO BAGNAI, in una fase di aspettative negative il valore delle quote azionarie è al ribasso. Le privatizzazioni non solo non risolvono i problemi ma non sono neppure vantaggiose
Dal portavoce di Angela Merkel arriva un’apertura per un utilizzo più flessibile del patto europeo di stabilità. Una buona notizia per l’Italia? ALBERTO BAGNAI pensa di no
Per ALBERTO BAGNAI, le affermazioni di Juncker, secondo cui dopo le elezioni si parlerà di deroghe sul deficit italiano, rappresentano l’ennesimo grave caso di mancanza di trasparenza
Per ALBERTO BAGNAI, la conversione del falco Weidmann all’acquisto di bond da parte della Bce nasce solo dalla paura di un’affermazione del fronte anti-euro alle prossime elezioni europee
Per ALBERTO BAGNAI, il presidente del Consiglio dimostra di non conoscere le norme italiane ed europee e di non sapere che la stessa Germania è in violazione di quattro parametri dell’Ue
Per ALBERTO BAGNAI, nonostante le sue rivendicazioni, nella realtà il premier Renzi continuerà con le politiche di austerità che ci sono state imposte dall’Europa negli ultimi anni
Per ALBERTO BAGNAI, finché c’è l’euro, un aumento del potere d’acquisto beneficerà le importazioni. Ottenere che l’Italia sfori il tetto deficit/Pil del 3% è solo una soluzione tampone
Per ALBERTO BAGNAI, pensare di risolvere i problemi dell’euro con aggiustamenti millimetrici è un’illusione. Un’affermazione dei partiti antieuropeisti potrebbe essere uno shock positivo
Dal 1° gennaio la Lettonia è il 18° Paese dell’euro. Sembrerebbe un segnalo di buona salute per la moneta unica europea. ALBERTO BAGNAI ci spiega perché non è così
Per ALBERTO BAGNAI, l’austerity è stata una mossa ben studiata fin dagli inizi per riequilibrare la bilancia commerciale tra i Paesi del Sud e del Nord, senza abbassare il debito pubblico
Per ALBERTO BAGNAI, i tedeschi dovrebbero ricordare nel loro interesse che tra i Paesi debitori in questo momento non ci sono solo la Grecia e l’Italia, ma anche gli Stati Uniti