INTERVISTATI / Bernardo Cervellera

Bernardo Cervellera, missionario del PIME (Pontificio Istituto Missione Estere) e giornalista, attualmente è responsabile dell’agenzia giornalistica “Asia News”. È uno dei maggiori conoscitori al mondo sia della Cina che del Vaticano. È stato direttore (1997-2002) di “Fides”, l’agenzia di informazione internazionale del Vaticano, divenuta sotto la sua guida un autorevole organo giornalistico molto apprezzato dai media mondiali. Dal ’95 al ’97 ha insegnato all’università di Pechino (Beida) come docente di Storia della Civiltà occidentale. Collaboratore del quotidiano cattolico “Avvenire”, è intervenuto come esperto di politica internazionale nelle trasmissioni televisive “Porta a Porta”, “Excalibur”, “Otto e mezzo”.Bernardo Cervellera, a missionary for the PIME (Pontifical Institute for Foreign Missions) and journalist, is currently the director of the newspaper "Asia News". He is one of the world’s leading experts on both China and the Vatican. He was the director (1997-2002) of "Fides", the international news agency of the Vatican, which under his leadership became an authoritative journalistic body much appreciated by the world media. From 1995 to 1997 he taught at the Beijing University (Beida) as a Professor of the History of Western Civilization. He has collaborated with the Catholic newspaper "Avvenire", and has acted as an expert on international politics for the television programs "Porta a Porta", "Excalibur," and "Eight and a half".

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INDIA/ Cervellera: i risvolti e il movente di una strage che fa comodo ai fondamentalismi

A Mumbai, un tempo Bombay, si sono susseguite ore drammatiche di violenza, di tragedia e di follia per una serie attentati-guerriglia che ha tutto l'aspetto di un conflitto dichiarato all'Occidente. Derive nazionalistiche indiane e spinte fondamentaliste di stampo musulmano, spesso in lotta fra di loro, sembrano per una volta trarre vantaggi da una situazione che mette in ginocchio l'intero Paese

IRAQ/ Cervellera: due sorelle uccise perché cristiane in una lotta per il potere che miete sempre le solite vittime

Donne, cristiane, cattoliche e coinvolte in un lavoro di amministrazione politica. Quanto basta per avere una vita difficile, se non impossibile, nella città di Mosul, a nord dell'Irak, da anni martoriata da lotte intestine religiose e di potere. Lamia e Walàa sono state assassinate da un manipolo di ragazzini, lasciando i genitori e un fratello. L'ennesimo caso di una famiglia distrutta perché non sottomessa all'islam

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