INTERVISTATI / Carlo Petrini

Carlo Petrini (Bra (CN), 22 giugno 1949) è il fondatore del movimento culturale Slow Food. Conduce i propri studi in sociologia presso l'Università degli studi di Trento. Si occupa di enogastronomia dal 1977 sui principali periodici e giornali italiani e partecipa attivamente alla nascita del Gambero Rosso, inizialmente inserto mensile del Manifesto. Fonda la Libera e Benemerita Associazione degli Amici del Barolo, che diventerà nel luglio 1986 Arcigola, mantenendo forti legami col Gambero Rosso e con la rivista La Gola. È ideatore di importanti manifestazioni ormai di rilievo internazionale come il Cheese, il Salone del Gusto di Torino e la recente manifestazione Terra Madre tenutasi a Torino nel 2004. Il 9 dicembre 1989 a Parigi viene fondato il Movimento Internazionale Slow Food. Ha curato l'edizione della Guida ai Vini del Mondo ed è stato curatore della Guida ai Vini d'Italia, tra le più prestigiose in materia. Come giornalista ha collaborato tra le altre testate con L'Unità, La Stampa, Repubblica.

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CDO/ 3. Petrini: non solo il risultato, ma un atteggiamento “amorevole”. Così si salva l’opera

Ilsussidiario.net ha intervistato Carlin Petrini, fondatore di Slow Food e di Terra Madre, sul tema dell’assemblea nazionale della Compagnia delle Opere: “Il tuo lavoro è un’opera”. Occorre abbandonare un’economia del fare – del fare rivolto al semplice prodotto, al risultato dell’opera – per un’economia della cura: «una componente umana, da cui nasce un atteggiamento più amorevole verso il lavoro stesso».

MILANO 2015/ Petrini: l’Expo è un’opportunità unica. Ecco come non sprecarla

Quale sfida rappresenta l’Expo per Milano e quali risposte Milano è in grado di offrire al mondo? ilsussidiario.net apre un’inchiesta su un tema che fa già discutere e che chiama in causa l’intero nostro sistema paese. Rispondono politici, economisti, architetti, rappresentanti del mondo imprenditoriale e della cultura. Parla oggi CARLO PETRINI, fondatore di Slow Food: «Milano ha davanti due strade. La prima è mettere in pratica esempi virtuosi. La seconda è fare dell’Expo una reale agorà dell’agricoltura e dell’alimentazione mondiale. Occorre ripensare la nostra agricoltura e Milano ha la possibilità di farlo». Leggi il Dossier Expo 2015 a cura de ilsussidiario.net

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