Laureatosi nel 1970, è entrato come borsista nell’Istituto di Statistica Medica e Biometria di Milano (quando direttore era Giulio Alfredo Maccacaro), occupandosi principalmente di analisi di mortalità dei tumori, e ne ha fatto parte sino al congedo per pensione. Ha insegnato Economia Sanitaria presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano. È stato presidente dell’Associazione Italiana di Epidemiologia. Ha diretto l’Osservatorio di Economia Sanitaria dell’Agenzia regionale di sanità della Toscana. È stato dirigente della sezione di monitoraggio dei LEA e della spesa sanitaria dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Attualmente cura un blog sui temi della sanità pubblica, ospitato nella home page della rivista Epidemiologia e Prevenzione.
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La variante Omicron 5 sta contagiando un numero sempre maggiore di persone ed è necessario osservare ancora le norme di sicurezza preventiva
Si parla di eliminare i report giornalieri sui nuovi contagiati Covid. Ma i dati sono essenziali per capire come va l’epidemia. Per questo bisogna affinare e migliorare la loro comunicazione
La situazione dei contagi è fluida: al momento si assiste a un leggero decremento ma nessuno può fare previsioni su Omicron. Il problema dei dati
I contagi crescono, ma la letalità è costante. Per ora la variante Omicron in Italia è ancora poco diffusa. Giusto abbinare in certe occasioni Green pass e tamponi
Il Covid accelera perché l’indice RDt è in forte aumento in tutte le regioni. No ai lockdown selettivi e prima della terza dose sarebbe meglio immunizzare i non vaccinati
L’Rt sale leggermente, ma non va idolatrato. Anzi, l’indice RDt, più aggiornato, sta scendendo. Anche gli indicatori di gravità sono in miglioramento
Con Rt a 0,99, secondo Speranza “non ci sono oggi le condizioni per allentare le misure”. Ma per avere un quadro più aggiornato meglio usare l’RDt