Il racconto della mamma della 12enne che sarebbe stata sequestrata all’uscita da scuola a Battipaglia, dove la famiglia vive, non convince gli inquirenti. Una vicenda misteriosa quella del presunto rapimento, con la donna che lunedì pomeriggio si è recata insieme alla figlia all’ospedale Santa Maria della Speranza a Battipaglia, raccontando che la ragazzina, una volta uscita da scuola, sarebbe stata incappucciata, caricata di forza su un’auto e poi lasciata davanti al cimitero San Martino a Montecorvino Rovella, zona poco trafficata.
Un sequestro lampo, dunque, che secondo gli inquirenti avrebbe potuto avere come unico obiettivo lo stupro che non sembra però essere avvenuto. La visita ginecologica alla quale la bambina è stata sottoposta, infatti, ha escluso una recente violenza sessuale. Nel maggio del 2023, secondo la testimonianza della donna, sarebbe avvenuto un episodio simile: la ragazzina sarebbe stata sequestrata e lasciata davanti a una scuola, diversa da quella che frequentava. In quel caso ad accorrere per recuperarla sarebbe stato il nonno, mentre lunedì è andata la mamma a riprendere la giovane studentessa.
I dubbi degli inquirenti
Sono molti i punti che non convincono gli inquirenti nel racconto della mamma della ragazzina sequestrata fuori da scuola a Battipaglia. Non è chiaro cosa sia accaduto nel lasso di tempo tra il sequestro e il rilascio della ragazzina: ci sarebbe infatti un buco difficile da colmare. Le indagini degli agenti della Squadra Mobile di Salerno, agli ordini del vicequestore Di Palma, proseguono nel massimo riserbo vista la delicatezza della vicenda. Come spiega Il Mattino, ieri i poliziotti sono stati a Battipaglia dove hanno sequestrato i filmati delle telecamere di sicurezza in varie zone della città. Nel racconto della mamma ci sarebbero però dei vuoti e a lasciare sbigottiti è soprattutto la versione secondo la quale già lo scorso maggio sarebbe accaduto un episodio simile.
La famiglia potrebbe dunque essere stata presa di mira. Il papà della 12enne ha dei piccoli precedenti per violenza e droga, e l’intero contesto familiare appare molto degradato. C’è poi da chiedersi se le forze dell’ordine fossero state allertate dopo il primo presunto sequestro oppure no. Varie, dunque, le circostanze da chiarire: è possibile che fuori da una scuola, in orario di uscita, nessuno abbia visto ciò che accadeva? Intanto la ragazzina, dopo essere stata visitata, è stata dimessa e sarà l’autorità giudiziaria a decidere se sentire la minore per confrontare il suo racconto con quello della mamma. Le indagini intanto proseguono anche scandagliando i rapporti della 12enne, a scuola e non solo.