13enne tenta di uccidere tutta la famiglia/ “Diventata satanista durante il lockdown”

- Paolo Vites

Una ragazzina di 13 anni ha cercato di uccidere tutti i familiari aiutata dal fidanzato di 15 anni: durante il lockdown per Covid si era interessata di satanismo e occultismo

violenza di gruppo violenza di gruppo

Itapoá, nello Stato brasiliano di Santa Catarina. L’intera famiglia sta dormendo, madre, il compagno con cui la donna vive vive dopo la separazione dal marito e il figlio di 18 anni. Manca dal suo letto una sola persona, la figlia di 13 anni. Non dorme, sta vagando per la casa insieme al fidanzato di 15 anni, entrambi hanno in mano un coltello ciascuno. Improvvisamente si sentono delle urla, è il fratello che grida per farsi riconoscere “Sono io! Sono io!” mentre la sorella e il ragazzino lo colpiscono a pugnalate. La madre si è alzata alle urla e sta andando verso la camera del figlio quando la ragazzina si rivolge verso di lei cercando di colpirla. Arriva il patrigno che la blocca ma viene attaccato dal fidanzato. Riesce però a immobilizzarlo e strappa via il coltello alla figliastra. La strage è stata evitata. Il giovane di 18 anni è stato ferito al collo e al torace e ha riportato fratture alla spalla, il patrigno è stato ferito al gomito sinistro, al torace e all’addome. La madre non ha riportato ferite gravi, ma  molti tagli su varie parti del corpo. Cosa è successo?

LA TENTATA STRAGE

Lo spiegherà la madre. La figlia aveva sofferto per la separazione dei genitori, come accade a quasi tutti i bambini in situazioni come quelle: ansia, paura, depressione. Ha avuto bisogno di aiuti psicologici. Poi è iniziato il lockdown a causa del Covid e la bambina isolata in casa ha cominciato a interessarsi sempre di più all’occultismo e al satanismo. Il fidanzato è stato ben presto influenzato da lei: “Con l’epidemia tutto è stato chiuso, e anche lei si è chiusa e ha iniziato a fare cose sbagliate, legate al male”. Per la madre, il fidanzamento non è la causa del coinvolgimento con l’occultismo, anzi, ritiene che sia stata la figlia a indurre il fidanzato ad aiutarla. “Diceva che la avevamo abbandonata, ma non parlava. L’ho saputo ora (…) Lui era innamorato. Erano carini da vedere. Erano molto educati, e lui era molto affettuoso”. I due adesso sono in attesa di processo, benché minorenni rischiano di essere accusati di tentato triplice omicidio. Ha detto l’assistente sociale che li sta seguendo: “I genitori devono fare molta attenzione a quello che i figli ricercano su Internet, ai film che vedono e ai libri che leggono, per capire com’è la psiche di questi adolescenti, lo sviluppo emotivo, perché è una tappa molto delicata della vita”.





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