Una richiesta pervenuta direttamente dal Preside della scuola: il diciottenne finito in carcere lo scorso 30 aprile per aver ucciso il padre violento ha diritto a svolgere la maturità..
Una richiesta pervenuta direttamente dal Preside della scuola: il diciottenne finito in carcere lo scorso 30 aprile per aver ucciso il padre violento ha diritto a svolgere l’esame di maturità a distanza. A dirlo e a richiederlo è stato il preside dell’istituto Prever di Pinerolo, Rinaldo Merlone, insieme agli insegnanti del ragazzo, che sperano possa svolgere regolarmente gli esami di maturità. “Abbiamo valutato il curriculum del ragazzo”, ha spiegato brevemente il dirigente scolastico. “Ha sempre seguito le lezioni a distanza e ci sono gli elementi per ammetterlo all’esame di Stato. È un diritto garantito dalla Costituzione, a maggior ragione per un ragazzo che si trova in una situazione di disagio, è giusto che si confronti con la realtà sociale e non resti isolato. È una condizione possibile per chi si trova in ospedale, non vedo perché non dare anche a lui questa possibilità”.
La ricostruzione della vicenda
L’accaduto risalirebbe allo scorso 30 aprile. Secondo le autorità il giovane avrebbe accoltellato il padre mentre stava aggredendo la madre. Il papà, operaio cinquantaduenne, è rimasto senza vita. Quindi la confessione del giovane incensurato, che avrebbe confessato di aver colpito l’uomo 24 volte all’addome, alla schiena e al torace. Rinaldo Merlone, il preside della scuola, dice di non aver percepito nulla durante le attività scolastiche, anche perché il ragazzo “studiava ed era sempre gentile, la famiglia veniva ai colloqui”. E ha aggiunto: “Pochi giorni fa ha scritto in un tema che ‘l’amicizia è la risorsa della vita‘. Immaginiamo che questo periodo di isolamento abbia reso più difficile la sua situazione”.
