4 stelle Milano vuole diventare covid hotel/ Proprietari inviano sfratto ai gestori
Il King hotel di Milano aveva avviato le pratiche per divenire covid-hotel, una struttura dove ospitare i malati covid, ma la proprietà dello stabile ha inviato los fratto ai gestori

I gestori dell’hotel a 4 stelle in centro a Milano, King-Mokinba Hotel, avevano deciso di impiegare la stessa struttura alberghiera come covid hotel, in collaborazione con Ats e Regione Lombardia, ma sono stati diffidati dai proprietari dello stabile di corso Magenta. Come riferisce l’agenzia Ansa e l’edizione online del Corriere dela Sera, è stato loro intimato che “qualsiasi operazione di trasformazione in ‘Covid hotel’ – si legge nell’email inviata dall’immobiliare Denas srl lo scorso giovedì 26 novembre – deve essere immediatamente interrotta e non proseguita”. I proprietari spiegano che l’hotel “si trova in diretta adiacenza ad altre attività e immobili residenziali che potranno risentire negativamente della presenza di soggetti ad alto rischio contagio, ovvero portatori di malattia”. Per rendere ancora più incisiva la propria email, i proprietari dell’immobile hanno inviato lo sfratto ai gestori, spiegando che gli stessi non avrebbero pagato una rata d’affitto, e comunicando così l’immediata disdetta del contratto.
VUOLE DIVENTARE COVID HOTEL: GESTORI DI ALBERGO MILANO VENGONO SFRATTATI
La società che gestisce l’hotel, che è rappresentata dal legale Pietro Longhini, ha quindi scritto a Regione Lombardia e all’Ats, spiegando che non intende sottostare alle richieste dei proprietari, specificando che “il supposto consenso della proprietà, al di là di ogni valutazione, che ci asteniamo dallo svolgere, di morale collettiva ed etica sociale, non è richiesto né tanto meno dovuto, né in base alla convenzione, né in base al contratto di locazione”. Inoltre, viene precisato che la rata non pagata sarebbe stata in realtà già sanata, e che la situazione contrattuale sarebbe del tutto in regola. I gestori del King Hotel di Milano, come ribadisce il Corriere della Sera, sono quindi intenzionati a confermare la propria candidatura all’Ats, spiegando tra l’altro di aver gestito lo stesso albergo per 35 anni, e di aver investito milioni di euro. Il loro unico “errore” è stato quello di «Aver cercato di aiutare la comunità».
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