Allarme Fede in Italia: scende del 7% la percentuale degli italiani che credono in un Dio, attestandosi al 75%. La conferma arriva dal sociologo Franco Garelli ai microfoni del Corriere della Sera e questa non è l’unica notizia a fare scalpore. La percentuale di coloro che pensano che la religione aiuti a trovare il senso profondo della vita è scesa dall’80% al 65%, mentre si registra un -8% tra coloro che non mancano mai alla messa domenica (22%).
«Negli ultimi 25 anni i non credenti sono cresciuti del 30%, mentre le altre fedi sono passate dal 2 all’8%. È un cattolicesimo stanco», ha spiegato Franco Garelli nel suo dialogo con il Corriere, ma il sociologo ha tenuto a precisare un dettaglio: l’avanzata degli atei c’è, ma è diversa rispetto ad altri Paesi, dove rappresentano ormai la metà della popolazione. In Italia, secondo l’esperto, «prevale una religiosità fai da te e si ricorre alla Chiesa nei momenti clou dell’esistenza».
FEDE, GARELLI: “40% GIOVANI SENZA DIO”
Nel lungo confronto sulla Fede, Franco Garelli ha rimarcato che in Italia è diminuita la pratica religiosa ed i riti sono ritenuti ormai facoltativi. Basti pensare che la preghiera assidua «che un tempo coinvolgeva il 60% della popolazione, oggi riguarda il 40%». Meno venti per cento, nel giro di pochi anni.
Il sociologo ha poi evidenziato che tra i 18 ed i 34 anni si riscontra la quota più alta – dal 35 al 40% – di coloro che si dichiarano senza Dio e «senza preghiera, senza culto, senza vita spirituale». Non va meglio per quanto riguarda il matrimonio con rito religioso, superato due anni fa dai riti celebrati in Comune: «È la crisi del matrimonio tout court, aggravata dal prurito verso qualsivoglia impegno pubblico. Si pensa che sia sufficiente suggellare il vincolo in privato».