Il 93% dei ginecologi statunitensi si rifiuta di praticare l’aborto: questa è la statistica che emerge da un’indagine condotta nel 2017 dal Guttmacher Institute e ripresa dall’AAPLOG (Associazione Americana Ostetrici e Ginecologi Pro-Life), secondo la quale “la percentuale sopra indicata di ostetrici-ginecologi non ricorre all’aborto per le loro pazienti, sono sempre stati in grado di fornire cure salvavita alle donne e continueranno a farlo, indipendentemente dalle leggi statali sull’aborto”.
La notizia viene ripresa da “LifeNews/InfoCatólica”, sulle cui colonne si apprende che questa settimana l’associazione americana degli ostetrici e ginecologi pro-vita ha lanciato una nuova campagna per aiutare gli statunitensi a capire che l’uccisione dei nascituri mediante l’aborto non significa assistenza medica. Inoltre, “tutti gli ostetrici-ginecologi forniscono cure salvavita alle donne in gravidanza e sono addestrati a discernere quando intervenire per salvare la vita di una madre”. Questo include l’assistenza alle madri incinte che subiscono aborti spontanei e gravidanze ectopiche.
93% GINECOLOGI USA È CONTRO L’ABORTO E COMBATTE I FALSI MITI
L’AAPLOG ha poi affrontato alcuni falsi miti, come quello secondo cui le leggi a favore della vita portano a un aumento dei tassi di mortalità materna e danneggiano l’assistenza sanitaria di altre donne. Per quanto riguarda la mortalità materna, l’associazione ha menzionato studi di diversi Paesi che suggeriscono che “l’aborto è effettivamente associato a tassi di mortalità materna più elevati e che le restrizioni possono portare a un miglioramento della salute materna”. Altre ricerche hanno rilevato che “l’aborto è associato a 49,5 morti materne su 100mila donne, rispetto a un tasso di solo 8,1 per 100.000 per tutte le cause esterne di morte dopo il parto”.
Anche l’associazione degli ostetrici e dei ginecologi ha difeso le leggi pro-vita, affermando che esse aiutano le donne e assicurano che i centri forniscano informazioni accurate e siano preparati ad aiutare le pazienti che soffrono di emergenze mediche. Per esempio, gli ultrasuoni aiutano a verificare l’età gestazionale, che è fondamentale per valutare con precisione i rischi. Più una donna è avanti nella gravidanza, maggiore è il rischio di aborto spontaneo.