Il regista Abel Ferrara è intervenuto sulle colonne de “Il Tempo”, dove ha parlato di Pier Paolo Pasolini e di Padre Pio, evidenziando le numerose similitudini che accomunano le due figure. In primis, a proposito dell’intellettuale morto nel 1975 a Ostia, Ferrara ha detto che la sua era una mente brillante, propria di “un intellettuale, uno scrittore, un poeta che vedeva le cose in maniera incredibilmente chiara. Era capace di esprimere ciò che aveva dentro. Non è stato sicuramente dimenticato da me o dalle persone sensibili. Sono un suo allievo e studioso sin dagli anni Settanta. Rimasi folgorato quando vidi ‘Il Decameron’ in un cinema di New York. Da allora non ho più smesso di vedere i suoi film”.
Da poco Abel Ferrara ha girato un film su Padre Pio e in lui ha scoperto alcuni tratti molto vicini a quelli di Pasolini: “Non so cosa pensasse Pier Paolo Pasolini di Padre Pio, ma i due hanno molti punti in comune, oltre al periodo storico in cui sono vissuti. Sono entrambi uomini di grande compassione e pietà, che hanno dedicato la vita agli altri, e due brillanti scrittori. Le lettere di Padre Pio sono poesia, così come gli scritti di Pasolini. Entrambi erano legati alla terra e alla ricerca di una vita semplice, lontano dal consumismo”.
ABEL FERRARA: “ANDRÒ IN UCRAINA PER…”
Nel prosieguo della sua chiacchierata con i colleghi de “Il Tempo”, Abel Ferrara ha rivelato di essere innamorato dell’Italia in quanto è cresciuto in un quartiere italiano nel Bronx, dove si parlava napoletano. Come artista, “il mio Paese mi delude, devo sempre combattere per far capire cosa significhi essere un regista. In Europa questo problema non esiste perché la cultura è diversa. Io vivo a Roma, una città che ha tremila anni di storia, e nel mio quartiere c’è chi mi chiama maestro non per i film che faccio o se hanno successo. A New York interessa solo quanto incassa un film e per quanti soldi lo puoi vendere, non perché è stato fatto. Lì è quanto hai nelle tasche a definire chi sei”.
Adesso, Abel Ferrara si recherà in Ucraina per ragioni di lavoro: “Andrò lì da documentarista e vedremo che cosa succederà”.