È un durissimo attacco quello rivolto dal presidente palestinese Abu Mazen ai militanti di Hamas, accusandoli di essere la principale ragione per cui il lungo conflitto scoppiato lo scorso ottobre sta continuando – e diventando sempre più violento – ed arrivando a rivolgere loro un insulto inaccettabile nella cultura islamica e musulmana: un attacco che sembra far parte di quella lunga partita che l’erede di Arafat sta giocando con l’Egitto e l’Arabia Saudita per provare a conservare un futuro posto politico di rilievo nella gestione di una – ipotetica – nuova Autorità Nazionale Palestinese che (con o senza Abu Mazen) potrebbe assumere il comando della Striscia di Gaza ‘unificandola’ alla Cisgiordania.
Prima di arrivare alle dure parole di Abu Mazen – però – è bene precisare che queste ultime sono solamente ipotesi ed illazioni su quello che potrebbe essere il futuro politico di Gaza, basate su quelle che sono le bozze sui negoziati tra Hamas e Israele: la principale ipotesi in campo prevede che i palestinesi rilascino tutti gli ostaggi ancora detenuti – vivi o morti – nella Striscia ottenendo in cambio un ingente numero di prigionieri da Tel Aviv; mentre da quel momento si aprirebbe un tregua di cinque anni nel corso della quale si dovrebbe decidere – appunto – il futuro politico della striscia, possibilmente (per Israele) senza Hamas al comando.
Il duro attacco di Abu Mazen contro Hamas: “Siete dei figli di cani, consegnate gli ostaggi e deponete le armi”
Proprio parlando delle eterne trattative in corso tra Hamas e Israele – che vedono la mediazione dell’Egitto e dell’Arabia Saudita, dopo l’abbandono da parte del Qatar -, il presidente palestinese Abu Mazen ha definito i terroristi palestinesi come “figli di cani” esortandoli “rilasciare gli ostaggi e mettere fine a questa storia” senza più fornire “scuse” ad Israele per continuare il conflitto: per il palestinese la priorità è “mettere fine alla guerra di sterminio a Gaza” e salvare la vita a quelle “centinaia di persone” uccise tutti i giorni.
In tal senso, secondo Abu Mazen il primo passo che Hamas dovrebbe compiere è quello di “consegnare gli ostaggi americani”, liberando poi anche quelli israeliani per deporre – infine – le armi e diventare a tutti gli effetti “un partito politico” in grado di governare sulla Striscia; mentre al duro attacco da parte di Hamas – nella persona di Bassem Naim, membro dell’ufficio politico – è arrivata come unica risposta l’accusa di aver usato “termini volgari” – appunto “figli di cani” – contro “una parte ampia e autentica del suo stesso popolo”.