È uno scenario di degrado e squallore quello che sta emergendo dalle indagini della Squadra Mobile di Ragusa in merito agli abusi sessuali subiti da una ragazzina di 13 anni ad Acate costretta a prostituirsi dalla madre con diversi uomini del luogo per racimolare dei soldi. A finire in manette non è stata solo la donna ma pure due uomini di nazionalità marocchina e un altro 60enne del luogo: a scoprire il disgustoso giro degli orchi, che pare filmassero anche i “rapporti”, è stata una indagine sul caporalato che pian piano ha fatto emergere la vicenda che probabilmente andava avanti da mesi se non da un anno quando la vittima aveva appena 12 anni. E a destare scalpore è il fatto che tra gli indagati ci sarebbe addirittura anche un uomo di 90 anni che avrebbe richiesto alla madre la ragazzina con la scusa di poterne usufruire come cameriera, una mera copertura per ricevere “favori intimi” come spiegato quest’oggi nella puntata de La Vita in Diretta: ma a far discutere è inoltre il fatto che nella zona nessuno abbia parlato anche se, a quanto pare, qualcuno sapeva cosa accadesse in quel casale in degrado e con un materasso a terra. Intanto le indagini continuano e l’elenco degli uomini indagati potrebbe allargarsi dato che dalle intercettazioni emergerebbe un quadro abbastanza chiaro e con passaggi anche molto espliciti. (agg. di R. G. Flore)
GLI SMS DEGLI ORCHI, “FACCIAMO IL FILMINO”
Quanto può valere una figlia di 13 anni? Un pacco di sigarette, una doccia, un tetto su cui dormire, a volte un po’ di vino e qualche spicciolo. Questo valeva per sua madre, una donna di origini romene che l’ha concessa, ha fatto sì che venisse violentata ad Acate. Tra gli sfruttatori sessuali anche un 90enne, giovani e uomini di mezza età, italiani e stranieri. Le hanno fatto credere che gli abusi erano una cosa normale, tanto che dai suoi racconti non emerge rabbia per l’accaduto. C’è poi un 61enne che la esigeva addirittura in esclusiva, visto che aveva concesso a lei e alla madre la sua casa al mare, che di inverno non era abitata né da lui né dai familiari, i quali non sapevano niente di quello squallore che si consumava all’interno. Ora spuntano gli sms degli orchi alla 13enne. «La prossima volta ti fotografo nuda e ti faccio il filmino!», diceva il 61enne. Ma consapevole del reato che commetteva le chiedeva di cancellare tutto.
ACATE, FA PROSTITUIRE FIGLIA 13ENNE
«Voi, anche se qualcuno vi vede entrare, in giro dite che state al piano di sopra e pagate l’affitto», diceva il 61enne. Secondo la procura di Catania, che ha coordinato l’operazione Greenhouse, affidata alla Squadra mobile di Ragusa, tutti sapevano e nessuno ha parlato. La storia è venuta fuori per caso, grazie all’intuito dei poliziotti della Mobile che a marzo stavano facendo dei controlli di contrasto al caporalato. La scoperta di questo orrore ha portato all’arresto di 5 persone: due italiani e due marocchini, accusati di atti sessuali con minore. Devono rispondere del reato più grave di violenza sessuale, e la madre della 13enne, invece, è indagata per sfruttamento della prostituzione minorile. Durante l’ascolto di un’intercettazione è emersa la stanchezza della 13enne e la sua intenzione di denunciare: così è stata subito prelevata e affidata a un centro di ascolto specializzato della Polizia che, con l’aiuto di una psicologa, ha raccolto i duri racconti della vittima.