Negli ultimi anni, un numero crescente di istituzioni finanziarie italiane ha affidato la gestione dei propri asset a colossi internazionali. La tendenza, che interessa sia il comparto bancario che quello assicurativo, solleva interrogativi sulla sovranità finanziaria del Paese, ma al tempo stesso risponde alla necessità di diversificare il rischio e ottimizzare i rendimenti.
Poste Vita e BlackRock: oltre 160 miliardi di euro in gestione
Poste Vita, una delle principali compagnie assicurative italiane con oltre 7 milioni di polizze attive, affida una parte significativa della gestione del proprio portafoglio a BlackRock, il più grande asset manager del mondo. L’accordo permette alla compagnia di sfruttare le competenze di BlackRock nella gestione del rischio e nella diversificazione degli investimenti, assicurando la stabilità dei rendimenti per i clienti italiani.
Monte dei Paschi di Siena e Axa: una partnership da miliardi
Mps, tra le più antiche banche del mondo, collabora con Axa, colosso francese dell’assicurazione e del wealth management. Axa, che detiene circa il 7,9% del capitale di Mps, non solo rappresenta un investitore strategico, ma contribuisce anche alla gestione di prodotti assicurativi e di risparmio. Un modello simile a quello adottato da altre banche italiane, che si affidano a partner esteri per migliorare l’efficienza nella gestione delle masse.
Mediobanca e Cairn Capital: espansione oltreconfine
Mediobanca, invece, ha acquisito Cairn Capital, società di asset management con sede a Londra. L’operazione ha consentito all’istituto di piazzetta Cuccia, di rafforzare la propria presenza nel settore del credito strutturato e di ampliare la gamma di servizi offerti ai clienti istituzionali.
Generali e Natixis: un’alleanza che rafforza l’Italia
Recentemente è balzato agli onori della cronaca la presentazione di un potenziale accordo tra Generali e Natixis Investment Managers, parte del gruppo bancario francese Bpce. Il progetto, propone la creazione di una joint venture nel settore dell’asset management e punta a consolidare la presenza del gruppo assicurativo italiano a livello internazionale.
I numeri parlano chiaro: Generali gestisce oggi 843,3 miliardi di euro, con un incremento significativo rispetto ai 655,8 miliardi di fine 2023. L’accordo con Natixis mira a ottimizzare la gestione degli asset senza alterare la proprietà o il controllo strategico del capitale. Un esempio di come le collaborazioni con player internazionali possano essere strumenti di crescita senza minacciare l’integrità economica nazionale.
Cooperazione o rischio di dipendenza?
L’integrazione con player stranieri è una realtà consolidata nel settore finanziario italiano. Se da un lato questo modello consente di accedere a competenze avanzate e strumenti sofisticati, dall’altro solleva interrogativi sulla capacità dell’Italia di mantenere il controllo sulle proprie risorse economiche. Tuttavia, casi come quelli citati dimostrano che la collaborazione con asset manager esteri non implica necessariamente la perdita di sovranità, ma può rappresentare un’opportunità per rafforzare la competitività del sistema finanziario italiano nel mondo.
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