Adriano Panzironi, guru delle diete che promuoveva Life 120 è stato condannato a 2 anni e 8 mesi per esercizio abusivo della professione medica
ADRIANO PANZIRONI CONDANNATO PER LIFE 120
Adriano Panzironi promette di far vivere fino a 120 anni con il suo regime alimentare, ma intanto 2 anni sono quelli a cui è stato condannato dal tribunale di Roma per esercizio abusivo della professione medica. In tv e sul web ha dispensato consigli su salute e dieta, attività a cui ha affiancato la vendita di integratori, ma non è un medico. Per questo è stato giudicato colpevole e condannato a una pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione, mentre il fratello Roberto, che ha collaborato con lui, è stato condannato a 1 anno e 4 mesi.
L’accusa aveva ricostruito che Adriano Panzironi dava consigli medici ai suoi seguaci, proponendo la sua dieta Life 120, tramite i programmi tv, su Facebook, con gli operatori di call center. Oltre a fornire diete personalizzate, offriva programmi di nutrizione e assunzione di integratori alimentari, che vendeva lui stesso online. Ma per i giudici gli integratori potrebbero essere potenzialmente dannosi in caso di assunzione senza controllo medico. Le sue idee erano state riportate anche nel libro “Vivere 120 anni“.
ORDINI SI ERANO COSTITUITI PARTE CIVILE
Nel processo contro Adriano Panzironi si sono costituiti come parte civile alcuni ordini medici, come quelli di Roma, Venezia, Napoli e Milano. Coinvolto come parte lesa anche l’ordine dei giornalisti del Lazio per il modo in cui il guru delle diete usava i mezzi di informazione. Gli imputati sono stati condannati anche al risarcimento dei danni nei loro confronti e al pagamento di una provvisionale subito esecutiva di 20mila euro verso l’Omceo di Roma, che aveva dato lo spunto al procedimento con la denuncia del suo presidente, Antonio Magi, nel 2018 appunto per esercizio abusivo della professione medica.
LA REAZIONE DEL LEGALE DI OMCEO
Rappresentato dall’avvocato Valeria Raimondo nel procedimento, l’Omceo ha espresso la sua soddisfazione dopo la condanna di Adriano Panzironi, ringraziando la magistratura per il chiaro segnale che ha dato e invitando i cittadini a non fidarsi di chi promette miracoli.
Il legale, come riportato dall’Agenzia Dire, ha spiegato che il processo è stato complesso e approfondito, ma l’impegno è stato ripagato, visto che sono state accettate le argomentazioni ed è stata riconosciuta la scorrettezza delle azioni dei fratelli Panzironi, peraltro penalmente rilevanti. Inoltre, ha avvertito riguardo i rischi della comunicazione social, dove chiunque può diffondere consigli senza avere competenze.