Le agevolazioni a favore di un imprenditore agricolo professionale sono state snellite dal Governo, abolendo un vecchio requisito economico.
Lo scorso 4 agosto il Governo ha semplificato le agevolazioni previste per permettere ad un imprenditore agricolo professionale di poter aderire al settore pur “risparmiando” sui primi anni di attività.
Il Decreto ha in prima battuta eliminato l’obbligo di comprovare il 50% delle entrate provenienti dallo stesso settore (agricolo), al fine di ottenere la qualifica per poter operare nel mercato.
Migliorate le agevolazioni per un imprenditore agricolo professionale

Le agevolazioni previste per un imprenditore agricolo professionale sono state snellite. Prima per acquisire la licenza e avviare un’attività dedicata all’agricoltura occorreva dimostrare di aver percepito almeno la metà dei ricavi grazie a tale settore.
A prevederlo è stato da sempre il Decreto Legge del 2004, numero 99 e contenuto nell’articolo 1, a cui si aggiungono altri obblighi: dedicare almeno la metà del tempo all’attività (anche come socio di un’azienda) e avere le adeguate competenze per svolgere il lavoro di impresa.
Con il nuovo emendamento pubblicato il 4 agosto di quest’anno, è stato rimosso l’onere del “50% ricavato dalla sola attività agricola”, ma solo per i primi 5 anni, mentre restano gli altri due adempimenti (ovvero l’acquisizione delle giuste skills e trascorrere il 50% del tempo).
Il valore al 50% viene dimezzato al 25% qualora l’imprenditore avviasse la sua attività in una zona definita “svantaggiata”.
Obblighi e vantaggi
Un imprenditore agricolo professionale deve iscriversi obbligatoriamente all’ente di previdenza agricola, ma può contare su molteplici benefit fiscali: esenzione del pagamento IMU, sconti sulle tasse per l’ipoteca, sul catasto e sul diritto di prelazione in merito a specifici terreni.
Infine non dimentichiamo gli incentivi ai giovani imprenditori agricoli, destinati alle fasce d’età tra 18 e massimo 41 anni, a cui si può garantire uno sconto IRPEF al 12,5% e un bonus da garantire per il conseguimento di corsi specifici d’apprendimento.
Ancor prima di poter validare quanto scritto, occorre aspettare i voti in Parlamento così da poter convertire il disegno Legge.
