Le agevolazioni prima casa su seconda casa non possono essere ammesse neppure con il regime della "separazione dei beni".
Ottenere delle agevolazioni prima casa su una seconda casa – come si può intuire – non è possibile. Tuttavia molte coppie sposate credono che la separazione dei beni possa essere una soluzione strategica per riuscire a godere del benefit fiscale.
Ma con una recente risposta da parte della Cassazione è stata smontata l’idea che il regime patrimoniale “separato” possa effettivamente far “guadagnare” degli aiuti in materia fiscale.
Agevolazioni prima casa su seconda casa con regime di separazione

Le agevolazioni prima casa su una seconda casa non si possono ottenere, neanche quando due coniugi hanno optato per dividere i beni. Dunque il regime patrimoniale non avrebbe alcuna valenza sulla questione appena citata.
La sentenza che riporta il numero 24477, specifica che è sufficiente esser comproprietari (una quota è sufficiente), di un’abitazione nello stesso Comune dove si intende comprare l’altra casa con le agevolazioni per perdere il beneficio.
La Corte Suprema è stata piuttosto ferma nella sua decisione, sottolineando che il Decreto normativo prevede una interpretazione oggettiva, citando il significato di “comunione” intesa sia come “ordinaria” che “legale“.
Le conseguenze della decisione finale
La difesa della contribuente sosteneva che la comunione ordinaria (che non prevede il 100% della titolarità dell’immobile), potesse garantirle gli aiuti sull’acquisto “prima abitazione” anche su un’altra unità.
Di fatto i giudizi fiscali hanno negato la possibilità in quanto in tal senso è irrilevante la potenziale differenza con l’unione legale tra i 2 coniugi.
Ciò ha comportato a delle conseguenze economiche significative sull’acquisto della casa interessata: l’imposta sostitutiva maggiorata e l’ordinaria IVA sulla spesa totale.
Ma oltre ai due costi maggiorati e “imprevisti”, l’Agenzia delle Entrate addebiterà alla contribuente anche delle multe e interessi per aver tentato di poter risparmiare in maniera indebita.
Un tentativo che sarebbe costato molto caro. La rigidità di queste misure ci insegna che è indispensabile accertarsi anticipatamente di avere i requisiti minimi per ogni agevolazione fiscale, inclusa “la prima casa”.
La Sentenza in questione ci ricorda anche che basta possedere anche una sola quota per risultare titolari di altri immobili, precludendo i benefici sull’acquisto di una casa.
