Il crepuscolo della democrazia. Potrebbe essere questo il sottotitolo di Ahsoka, la nuova miniserie – la quinta per la precisione – ambientata nel futuro mondo di Guerre Stellari. Spin-off di The Mandalorian, narra dell’indagine condotta dall’ultima Jedi Ahsoka Tano su una nuova minaccia alla repubblica proveniente da un gruppo rimasto fedele all’Impero Galattico. La nuova produzione della Lucasfilm è distribuita dal 22 agosto dalla piattaforma Disney+ ed è composta di 8 parti che si concluderanno il prossimo 4 ottobre.
La protagonista Ahsoka, interpretata dall’attrice americana di origini portoricane Rosario Dawson (La 25a Ora, Alexander, Dopesick) è costretta ad agire da sola. Può contare sulla fedeltà di Sabine, la sua ex apprendista che però non è riuscita a completare l’addestramento, e della valorosa generale della squadriglia Phoenix Hera Syndulla. Ma alla fine decide di proseguire senza di loro e di avventurarsi sulle tracce dei rivoltosi, inseguendoli nell’iperspazio nascosta nella pancia di una balena stellare.
Il governo della Nuova Repubblica è troppo impegnato ad affrontare la gestione quotidiana, e non sembra avvertire come reale il pericolo che arriva dai vecchi nemici, che si considerano battuti una volta per sempre. La realtà è diversa. Almeno non è così per il grande Ammiraglio Thrawn, che tutti credono sconfitto ed esiliato, e che invece trama la sua vendetta personale, grazie a chi gli è rimasto fedele, ma anche a collaboratori infiltrati tra le forze repubblicane, come lo Jedi traditore Baylan Skoll. Nei panni di Baylan troviamo nella sua ultima interpretazione l’attore americano Ray Stevenson, morto prematuramente su un set a Lacco Ameno, sull’isola d’Ischia, questa estate.
L’atmosfera che si respira in Ahsoka – nonostante i richiami alle altre storie di Guerre Stellari – è molto diversa. Certo, i nostri protagonisti combattono scontri cruenti con spade luminose e arti marziali, ma più di ogni altra cosa il lungo cammino che Ahsoka deve affrontare per raggiungere i rivoltosi è soprattutto un percorso a ritroso, nella sua mente e non solo, alla ricerca di quei valori e quei sentimenti che hanno animato gli Jedi nella grande guerra contro la tirannia. La Nuova Repubblica sembra appagata, purtroppo, sembra voler rinunciare alle forze che hanno combattuto per la sua affermazione, vede solo il pericolo di essere trascinata in nuovi conflitti.
La metafora di Ahsoka è dunque questa: come possono sopravvivere gli ideali alla vittoria? Come vi si può rimanere fedeli, senza dover necessariamente diventare improvvisamente nemici di quello che si è contribuito a creare? Insomma, le idee contengono una forza che non si può imbrigliare, pena la perdita anche di quanto già conquistato.
Tra animali fantastici e costumi coloratissimi, streghe potenti e mappe interstellari da decifrare, anche questo nuovo live action conquista pubblici diversi e ci trascina – ragazzi o adulti fa poca differenza – in un mondo fantastico ormai familiare. Una galassia in cui troviamo contemporaneamente risolti i nostri interrogativi e moltiplicati i nostri dubbi e le nostre inquietudini.
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