Il giudice del Tribunale speciale per la corruzione e la criminalità organizzata ha accettato la richiesta dei pubblici ministeri di mettere agli arresti domiciliari l’ex premier dell’Albania Sali Berisha. La misura nei confronti del 79enne, principale figura dell’opposizione, è stata stabilita dopo che questo aveva violato diverse misure restrittive, ignorando le disposizioni del giudice. Secondo la Procura, Berisha avrebbe favorito il genero Jamarber Malltezi nelle procedure per la privatizzazione di un complesso sportivo a Tirana nel 2009, quando era al governo. Per questo è indagato per presunta corruzione.
La Corte speciale, lo scorso ottobre ha ordinato l’arresto di Malltezi e l’obbligo per Berisha di presentarsi davanti alla polizia giudiziaria due volte al mese e di non lasciare il Paese. Per tre volte, però, l’ex premier ha ignorato l’ordinanza. Così il Tribunale speciale per la corruzione e la criminalità organizzata, su richiesta dei pubblici ministeri, ha stabilito gli arresti domiciliari per l’ex presidente, spiega Repubblica.
Berisha indagato e agli arresti domiciliari: polizia 24 ore su 24 davanti l’abitazione
Per Sali Berisha la decisione della Corte viola la Costituzione in quanto “in qualità di membro del parlamento, la Procura avrebbe dovuto chiedere l’autorizzazione”. Per l’ex premier è tutta “una montatura politica orchestrata dal premier socialista Edi Rama”. La Corte ha stabilito che gli agenti di polizia sorveglino 24 ore su 24 l’abitazione dell’ex presidente, per valutare che rispetti gli arresti domiciliari. Si tratterebbe di “una misura extralegale” secondo quanto dichiarato dall’avvocato Genc Gjokutaj, che ha annunciato che verrà presentato ricorso.
Il legale ha inoltre spiegato che all’ex premier sarebbe stato vietato di parlare e comunicare con persone all’infuori della sua famiglia, con la quale convive. La Procura speciale ha indagato Berisha perché nel 2009, quando era a capo del governo, avrebbe favorito nelle procedure per la privatizzazione di un complesso sportivo a Tirana il genero Jamarber Malltezi, uno dei proprietari del terreno in cui si estendeva il complesso.