Gli scienziati hanno individuato il primo caso di alce con la rabbia. Come si legge su LiveScience, l’animale è stato individuato in Alaska e si tratta di un esemplare che è stato scoperto mentre stava incespicando e nel contempo cercava di aggredire i residenti di una comunità di piccole dimensioni. Doug Vincent-Lang, commissario del dipartimento di pesca e cacciagione locale, ha raccontato a LiveScience che: “L’alce appariva sbilanciata, con molta bava alla bocca e priva di pelliccia in alcuni punti”, una visione senza dubbio non piacevole, quasi da film horror. Una volta che sono intervenute le autorità, queste hanno abbattuto l’animale in quanto lo stesso aveva “mostrato segni di aggressività nei confronti delle persone” subito dopo aver fatto il suo ingresso nel villaggio di Teller, nell’Alaska occidentale.
Una volta ucciso l’alce è stato sottoposto ad un esame autoptico che ha rivelato appunto il virus della rabbia nel cervello dell’animale, così come avviene solitamente nei cani. Il virus viene trasmesso attraverso la saliva, ricorda ancora LiveScience, e può infettare tutti quei mammiferi che hanno il sangue caldo: una volta entrati in circolo gli animali diventano rabbiosi e aggressivi, mostrando dei comportamenti insoliti. In Alaska la rabbia è diffusa nelle volpi rossi e in quelle artiche, di conseguenza si tratta di un virus che è presente in quella nazione anche se a livelli bassi. In ogni caso, è la prima volta che viene documentata la presenza di un alce rabbioso.
ALCE, ESEMPLARE CON LA RABBIA IN ALASKA MA NON SI TEME INFEZIONE MASSICCIA
Tra l’altro si tratta anche di una rarità a livello globale, visto che negli scorsi anni erano stati scoperti pochissimi esemplari di alce con la rabbia, leggasi in Canada e in Russia. Gli scienziati non credono comunque si tratti di un’infezione massiccia: “a causa della natura solitaria delle alci, è improbabile la nascita di un focolaio di rabbia nella loro popolazione”. In ogni caso le autorità stanno tenendo monitorata la situazione.