Ci sono voluti – grosso modo – una ventina di giorni ma le indagini colombiane sulla morte di Alessandro Coatti sembrano essere prossime ad una possibile svolta con gli inquirenti che dopo aver battuto tutte le possibili piste sono riusciti a ricostruire quella che sembra essere – almeno, attualmente – la più solida, il tutto identificando anche i quattro presunti membri della mini gang che avrebbe rapito e ucciso il ricercatore italiano: resta comunque aperto il fascicolo di Alessandro Coatti e pur essendo riusciti a capire chi potrebbero essere i responsabili del brutale omicidio, allo stato attuale la autorità colombiane non sono ancora riuscite a catturarli.
Partendo dal principio, è bene ricordare che di Alessandro Coatti sulle pagine di cronaca nera se ne parla dall’inizio di questo mese quando un gruppetto di bambini ha trovato una valigia abbandonata che conteneva una testa e delle braccia: solamente grazie al braccialetto dell’hotel rimasto al polso le autorità sono riuscite ad identificare il ricercatore e da quel momento sarebbe scattata una vera e propria caccia ai responsabili e al movente di un gesto compiuto con una tale brutalità.
Cos’è successo ad Alessandro Coatti: secondo Bogotá prima dell’omicidio è stato adescato online, drogato e rapinato
Tornando al presente, dopo una 20ina di giorni di indagini piuttosto serrate – in coordinamento con gli inquirenti di Roma che hanno aperto un fascicolo e chiesto il rimpatrio dei resti del ricercatore -, alla fine sembra che qualcosa si sia mosso: secondo la pista attualmente ritenuta più credibile dalle autorità di Bogotá, Alessandro Coatti sarebbe stato adescato online – tramite un app di incontri – da un gruppo di malviventi specializzati in rapine ai turisti che fanno parte della comunità Lgbt.
Dopo avergli dato appuntamento ed averlo incontrato, i malintenzionati hanno pesantemente drogato Alessandro Coatti per poi rapirlo al fine di sottrargli tutti i suoi averi e di svuotargli i conti correnti dopo averlo condotto in un edificio abbandonato a San José del Pando: per ragioni non ancora chiare – però – ad un certo punto l’avrebbero assassinato e fatto a pezzi nella speranza di renderlo irriconoscibile, poco prima di abbandonare il suo corpo e di darsi alla fuga; mentre – dicevamo già prima – seppur ad ora gli autori sarebbero stati identificati, le autorità non sono ancora riuscite ad assicurarli alla giustizia.