Alessia Morani “Come ho sconfitto la leucemia”/ “Ora ho necrosi alle ginocchia ma…”
Alessia Morani, la battaglia contro la leucemia: il trapianto di cellule staminali, le chemio e le cure col cortisone. "Ora ho necrosi alle ginocchia, non importa". Ad aiutarla anche la fede

Alessia Morani racconta la sua battaglia contro la leucemia. Sono passati diversi anni, ma la deputata del Partito democratico vuole parlarne perché ritiene che sia importante per chi si ritrova a dover combattere la malattia. Lei ad esempio pensava che sarebbe stato impossibile farcela, ma non era sola nel suo calvario. «L’ho scoperta per caso, avevo un nodulino al seno e sono andata a fare le analisi ed è venuto fuori che avevo 180 mila globuli bianchi, quando la norma è massimo 11 mila. Avevo cinque litri di sangue malato in circolazione», spiega Morani al Corriere della Sera. Il verdetto per la parlamentare è stato devastante, ma ha subito cercato qualcuno che ce l’aveva fatta. Ha trovato Marta, che l’ha aiutata in quel calvario. «Ho cercato inutilmente un donatore di midollo, sono figlia unica e i miei genitori erano troppo anziani per potermelo donare». La banca mondiale trovò un donatore abbastanza compatibile a Taiwan, che però aveva la Sars. Niente donatore, quindi ha dovuto fare l’auto trapianto con le cellule staminali.
ALESSIA MORANI: “SONO DEVOTA ALLA MADONNA DI LORETO”
Poi per Alessia Morani è stata necessaria la chemioterapia. «Il primo anno è stato durissimo, due cicli potentissimi che mi hanno resa calva e mi hanno fatto arrivare a pesare 34 chili», afferma al Corriere della Sera. E ci scherza su, dicendo che la chiamavano Sméagol, il personaggio del Signore degli anelli che è magro e senza capelli. Dopo le chemio cominciarono le curve col cortisone. «Adesso per via di quelle iniezioni ho una necrosi bilaterale alle ginocchia che — dicono i medici — sono le ginocchia di un’ottantenne, ma non importa. Io faccio lo stesso sport, vado in palestra, a camminare, a correre». La sua famiglia è rimasta al suo fianco, ma l’ha aiutata anche la fede per la Madonna. «Sono devota alla Madonna di Loreto, da buona marchigiana. Vado spesso al santuario che è un luogo magico, lo consiglio a tutti». Dopo cinque anni di lotta ce l’ha fatta, per questo si sente fortunata. E per questo ha cambiato le priorità della sua nuova vita: «La seconda vita è un dono che mi porta a relativizzare tutto, a cominciare dalle discussioni all’interno del Pd. Le ascolto da fuori e penso: i problemi sono altri».
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