Storie Italiane ha intervistato l’avvocato Alessia Pontenani, legale di Alessia Pifferi, nell’ambito della prima udienza del processo alla donna. “Ci sarà una nuova perizia, sono soddisfatta, è giusto così, bisogna far rivalutare Alessia Pifferi anche a seguito della documentazione che io ho prodotto, anche se hanno provato a sminuirla, quindi adesso verrà rivalutata.
Ci sarà un collegio nominato dalla corte e io a mia volta nominerò un consulente, una perizia collegiale, non c’è più il dottor Pirfo perchè nell’ordinanza si legge chiaramente la necessità di consulenti diversi e specializzati in materie diverse, come uno psichiatra forense. La risonanza magnetica? Io l’ho chiesta se i consulenti riterranno opportuno farla la faranno”.
L’avvocatessa di Alessia Pifferi ha aggiunto: “Alessia Pifferi è ovviamente contenta come è giusto che sia, stiamo parlando di una donna che ritiene di non aver ucciso volontariamente la sua figlia quindi è contenta che qualcuno valuti se queste problematiche possano avere in qualche modo causato la morte della figlia”. Ma come sta la detenuta? “Adesso sta meglio, il tempo trascorso credo che alla fine… tutti si abituano alle cose che accadono, lei si è abituata a stare in carcere poi non più in isolamento, ha una certa vita sociale e l’ho trovata anche molto dimagrita”.
Sulla famiglia: “Io ho una figlia e non avrei problemi a perdonarla, non credo che sia mai accaduto che una madre abbandoni la figlia, che a sua volta ha abbandonato la figlia e credo che questo sia da analizzare dal punto di vista psichiatrico”.
ALESSIA PIFFERI, LE PAROLE DELL’EX AVVOCATO
Storie Italiane ha parlato anche con Solange Marchignoli, ex avvocato di Alessia Pifferi: “La mia idea era di una persona capace di intendere e di volere, avevamo escluso l’ipotesi di credere una perizia e avevamo vagliato l’ipotesi delle neuroscienze e la mia idea rimane la stessa, ritengo la signora Alessia Pifferi una persona capace. Secondo me la nuova perizia non sposterà il risultato ma sono sempre favorevole agli accertamenti che potrebbero confermare o aprire altri scenari. Io mi ero fatto la mia idea perchè ho conosciuto una persona diversa, spigliata e quello è il ricordo granitico che ho della signora, poi nella vita tutto può succedere”.
Nella perizia si parla di deficit cognitivo grave, mentre se si parla di un deficit cognitivo lieve parliamo di una persona che ha bisogno di supporti per azioni basilari, precisa uno psichiatra in studio a Storie Italiane “Ma questo deficit viene diagnosticato prima dei 18 anni e non si può farlo in maniera “retroattiva”. Quindi si domanda: “Come è possibile che l’ex avvocato ci parli di una persona spigliata e poi ad un certo punto si fa riferimento ad un grave deficit cognitivo?”.
ALESSIA PIFFERI, LA SORELLA VIVIANA: “POSSONO FARNE 3000 DI PERIZIE…”
Proprio Solange Marchignoli ha ripreso la parola dicendo: “I giudici e gli avvocati non sono medici quindi fanno riferimento a persone che ne sanno più di noi. Ricordiamo che Alessia Pifferi ha scritto anche un diario molto preciso, usava i tempi verbali in maniera precisa… non so, io sono favorevole alla perizia perchè ovviamente di fronte all’ergastolo un ulteriore accertamento non lo si nega a nessuno ma io rimango della mia opinione”.
Viviana Pifferi, sorella di Alessia, ha aggiunto: “Per me potrebbero farne 3mila di perizia, per me rimane sempre quella che è, io non ho dubbi. Io ci ho vissuto con le 40 anni, non è una persona incapace di intendere e di volere, per noi è un dolore che si allunga, non è la nostra vita questa”. E ancora: “Perdono? Per me no, in questo momento non c’è spazio, c’è spazio solo per il dolore per la morte di Diana”. Viviana continua quindi a considerare la sorella decisamente lucida, rimandano al mittente le accuse nei confronti della sua famiglia.