Alfredo Belli Paci, chi è il marito Liliana Segre, conosciuto nel 1948 e sposato tre anni dopo? Un rapporto profondo quello dei due, che hanno avuto 3 figli
Tornata nel 1945 da Auschwitz, dove era stata riportata insieme alla famiglia in quanto aveva origine ebraiche, Liliana Segre a prima vissuto con gli zii e poi con i nonni materni, gli unici sfuggiti alla follia nazista. Liliana Segre in quegli anni era una ragazzina neppure maggiorenne che si ritrovava a vivere una vita normale dopo aver vissuto l’inferno, tanto da descriversi come “ un animale ferito”. Nel 1948, dopo aver cercato di riprendere in mano la sua vita Liliana Segre conobbe quello che poi sarebbe diventato suo marito. Era estate e la futura senatrice a vita stava passando le vacanze al mare a Pesaro. Proprio in quei giorni le presentarono Alfredo Belli Paci, un avvocato cattolico che conosceva bene il dolore di Liliana.
Anche Alfredo infatti era sopravvissuto alla follia nazista: era stato deportato nei campi di prigionia tedeschi dopo aver rifiutato di aderire alla Repubblica sociale di Salò, istituita nel 1943 in Italia da Mussolini. Proprio quel passato in comune avvicinò Liliana e Alfredo, che in poco tempo vide nascere il loro amore. A colpirle inoltre fu la somiglianza fisica di Alfredo con il suo amato papà, che Liliana Segre aveva perso proprio ad Auschwitz. il matrimonio tra i due arrivò qualche anno più tardi: Liliana Segre e Alfredo Belli Paci si sposarono nel 1951 con rito cattolico, ed ebbero tre figli.
Alfredo Belli Paci, chi è il marito Liliana Segre: l’impegno politico
Il marito di Liliana Segre è stato un uomo impegnato anche nel mondo della politica. Dopo essere stato prigioniero e ancora aver proseguito gli studi in giurisprudenza, laureandosi e diventando avvocato, Alfredo Belli Paci ha tentato anche di portare avanti il suo impegno nel mondo della politica. Da come si evince, infatti, il marito di Liliana Segre ha preso parte alle elezioni politiche del 3 e 4 giugno 1979 come candidato del Msi della Circoscrizione Milano-Pavia. Secondo il figlio, un errore, frutto di uno sbandamento.