Dopo anni di continue richieste, alla fine l’Unione Europea sembra essere sul punto di rivedere i suoi rapporti formali con l’Algeria aggiornando quell’Accordo di Associazione entrato ufficialmente in vigore nel 2005 e che diversi anni a questa parte Algeri ha chiesto più volte di revisionare: a dirlo è stato l’Ambasciatore europeo Diego Mellado in una breve intervista con il quotidiano locale Echorouk partendo proprio dal ricordare il 20esimo anniversario dell’accordo di partenariato che definisce un’occasione importante per “arricchire la nostra partnership” con l’Algeria che potrebbe passare attraverso una nuova “Carta del Mediterraneo” che abbia un valore “globale” e definisca il futuro della cooperazione.
Complessivamente, l’obbiettivo della Carta del Mediterraneo – ha spiegato sempre Mellado – sarebbe quello di stimolare “commercio e investimenti” aprendo a nuove relazioni “strategiche” con l’Algeria in settori sempre più importanti – e tra i tanti possibili cita “l’energia” – per l’economia mondiale: si creerebbe così un nuovo “partenariato su questioni internazionali“, riducendo quella frammentazione che sempre più si nota nell’attualità dei rapporti geopolitici.
L’ambasciatore europeo Diego Mellado: “Il futuro dei rapporti con l’Algeria tra tecnologie, investimenti ed energia verde”
Per Mellado – e di conseguenza per l’UE – è importante in particolare “rafforzare la cooperazione economica” con l’Algeria, integrando le due economie e le rispettive infrastrutture anche attraverso il “trasferimento delle tecnologie” e nuovi importanti investimenti nelle zone economiche speciali; fermo restando che l’aspetto più importante resta quello di “promuovere gli investimenti” internazionali in modo da dare nuovo vigore all’industria algerina e a quella europea.
Tema importante nel nuovo partenariato con l’Algeria sarà quello dell’energia con Mellado che ricorda come i 27 siano impegnati in una “transizione energetica” verso le produzioni rinnovabili: in tal senso, Algeri potrebbe diventare un partner fondamentale grazie al grande potenziale produttivo di “idrogeno verde ed energia solare” con una serie di “progetti molto concreti” già avviati con il supporto dell’UE e il futuro che porterà ad un nuovo “sviluppo infrastrutturale” tra Algeria ed Unione Europea.