L’Algeria sta cercando di avere degli aiuti dalla Russia per incrementare i profitti derivanti dall’economia, che si basa principalmente sull’esportazione di gas naturale e petrolio. Dopo anni di crisi, come riportato dal quotidiano Frankfurter Allgemeine, il Paese sta infatti tornando ad essere ricco e ad avere un ruolo importante nel mondo.
Nel 2022 i ricavi provenienti dal settore in questione sono stati di oltre 50 miliardi di dollari, ma quest’anno dovrebbero aumentare in modo significativo. Se gli impianti di produzione e gli oleodotti non fossero obsoleti, il Governo potrebbe ulteriormente spingere le esportazioni di gas naturale e petrolio. È per questo motivo che il presidente Abdelmadjid Tebboune sta corteggiando gli investitori russi. Nei giorni scorsi, in tal senso, ha partecipato al Forum internazionale dell’Economia a San Pietroburgo, proprio con l’obiettivo di approfondire “partnership strategica” con Mosca. È stato uno degli ospiti più importanti di Vladimir Putin insieme all’emiro Mohammed bin Zayed Al Nahyan.
Algeria vuole aiuti da Russia su economia del gas: le conseguenze
La spinta dell’Algeria per ottenere aiuti dalla Russia per la sua economia tuttavia non sembra essere destinata a essere priva di conseguenze, dato che la guerra in Ucraina è ancora nel vivo e le tensioni tra Vladimir Putin e l’Occidente sono alte. Da quando lo Stato è diventato indipendente, i legami con Mosca sono sempre stati piuttosto stretti, ma anche quelli con gli Stati Uniti e con l’Europa finora erano tutt’altro che malvagi. Il suo principale cliente delle esportazioni di gas naturale e di petrolio è infatti proprio l’Ue.
La nuova e rafforzata vicinanza la Russia tuttavia potrebbe compromettere gli equilibri diplomatici, soprattutto per quanto riguarda gli Stati Uniti. In una recente intervista televisiva, Abdelmadjid Tebboune aveva descritto Mosca come “un’amica che ha sostenuto la nostra rivoluzione e con la quale abbiamo storiche relazioni politiche, diplomatiche ed economiche” ma aveva precisato anche che “abbiamo buoni rapporti anche con gli Stati Uniti e l’Ue”. Ieri, al Forum internazionale dell’Economia a San Pietroburgo, ha tuttavia precisato che “la pressione di altri Stati non potrà mai influenzare le partnership con Mosca”.