L'allarme del board di vigilanza BCE su potenziali shock di sistema nel prossimo futuro: ecco come devono tutelarsi le banche in Europa

LA VIGILANZA DELLA BCE PROMUOVE IL SISTEMA BANCHE IN EUROPA MA LANCIA L’ALLARME PER SHOCK E ACCANTONAMENTI

È una promozione non completa quella che il sistema di vigilanza della BCE attua sulle banche europee per il triennio prossimo 2025-2028: le “pagelle” stilate dallo Srep (ovvero il Supervisory Review and Evaluation Process) vedono Francoforte promuovere il sistema globale, viste le «posizioni robuste di liquidità e capitale» ma non per questo occorre dimenticare i forti rischi che ancora permangono per il prossimo futuro dell’assetto bancario.



La Banca Centrale Europea approva lo Srep test per il 2025 nelle 105 banche coinvolte: lo shock è però dietro l’angolo secondo quanto sottoscritto dalla presidente della vigilanza BCE Claudia Buch, in quanto servirebbero «nuovi poteri per superare le barriere patrimoniali delle banche». Il rischio infatti è che i vari sconvolgimenti geopolitici e macrofinanziari nel mondo portino «improvvise correzioni dei mercati» con conseguenze negative «per l’intera stabilità dell’area Euro».



Chistine Lagarde (Ansa)

Le banche europee devono dunque essere pronte a gestire un sistema globale di incertezza che potrebbe provocare improvvisi “shock senza precedenti”: nel quadro fosco di un futuro tutt’altro che “calmo”, restano comunque condizioni favorevoli attualmente per il «rafforzamento della crescita del Pil dell’area euro». Nei prossimi mesi potrebbe essere organizzato dalla stessa BCE uno stress test inverso che provi ad affrontare, a fronte di livelli di improvvisi depauperamenti del capitale, per i singoli istituti possibili scenari da elaborare per emergere dalla crisi.



ALLENTATI ALCUNI REQUISITI SREP PER IL PROSSIMO ANNO: ECCO COSA SUCCEDE SUI RISCHI

Resta invece problematico il livello di accantonamento di capitale in almeno 10 grandi banche della zona UE: così la BCE inquadra il tema di una fragilità finanziaria “eccessiva” per gli istituti che ad oggi non disporrebbero di accantonamenti sufficienti a coprire i vari rischi per l’esposizione ai crediti deteriorati.

Se da un lato restano solide le prestazioni delle banche europee per quanto riguarda gli indici di liquidità e le posizioni di capitale, così come una forte redditività permessa, occorre far fronte ad eventuali allarmi globali anche perché «continuano ad operare in un contesto difficile, caratterizzato da crescenti rischi geopolitici e da modelli di concorrenza in evoluzione», sottoscrive l’organo di vigilanza della Banca Centrale Europea.

Resilienza e capacità di reagire, questo viene chiesto dalla BCE ai vari board bancari continentali, a cui viene inoltre chiesto di gestire al meglio i rischi operativi per colmare eventuali carenze di sistema. Vengono infine ritoccati alcuni requisiti di qualità rispetto allo Srep dello scorso anno: Francoforte ha imposto un 30% in meno sul rischio di credito e l’adeguata governance, lasciando così alle banche più margine per poter aumentare la remunerazione dei soci e i dividenti nel triennio fino al 2028.