Non sono bastiti i tanti indizi, la descrizione di posti e momenti, il volto e il nome: Fausto non è riuscito a ricordarsi di Almerinda. A C’è posta per te la donna si è detta delusa: “Tu venivi fino a Lettere per vedermi. Possibile che non ricordi? Mi hai proprio eliminata dalla tua memoria! Io invece ti ho sempre pensato…” ha ammesso la signora alla sua vecchia fiamma che ha comunque accettato di aprire la busta e prendere un caffè con lei. “Io però sono già sposato!” ha precisato l’uomo, dicendosi comunque disposto ad incontrarla amichevolmente fuori dal programma. Almerinda è comunque contenta di questo risultato: “Per me va bene anche solo una telefonata poi, nulla di che!” Così hanno lasciato lo studio insieme. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Almerinda e Fausto, storia di un vecchio flirt a C’è posta per te
Almerinda e Fausto hanno avuto un flirt. Lui ha cercato di baciarla ma lei è rimasta impietrita, bloccata. Da allora sono passati 56 anni e ora Almerinda vuole ritrovare Fausto grazie a C’è posta per te. E lo trova. Fausto fa il suo ingresso in studio ma non scopre subito il volto della donna che c’è dall’altra parte. Almerinda, infatti, ha chiesto che prima di vederla in volto lei potesse dargli una serie di indizi attraverso i quali lui riuscisse a riconoscerla. “Tu sai perfettamente chi sono. – ha allora esordito la donna – Sono una donno molto osservata che riceve lettere d’amore. Mi piace sentirmi carina e indossare gli abiti più belli che ho nell’armadio.”
Almerinda cerca Fausto dopo 56 anni, lui non la riconosce
Ma non è finita qui. Almerinda continua a dare a Fausto altri indizi: “Qui c’è un palo, mi capita di aspettare l’autobus per ore e ore. I lunghi silenzi non mi imbarazzano, vado a messa tutte le domeniche. Ero uno stoccafisso e adesso sono calda. La nostra vita è come una fiction di amore, un solo brivido lungo la schiena: il mio volto coperto di baci appassionati.” Nonostante tutti questi indizi, Fausto proprio non riesce a ricordarla, anche quando Almerinda svela il suo volto e la sua identità. “Proprio non ricordo, mi dispiace”. Riuscirà l’uomo a ricordarla o i due dovranno salutarsi così?