Andrea Camilleri è stato continua ad essere l’anima del Commissario Montalbano: nonostante la morte, il suo personaggio continua a vivere nelle sue opere. In particolare il Commissario Montalbano torna protagonista in tv con l’episodio dal titolo “Il metodo Catalanotti” che è l’ultimo della seguitissima serie con protagonista Luca Zingaretti. La morte dello scrittore, sceneggiatore, regista, drammaturgo e docente scomparso all’età di 93 anni ha scosso tutto il mondo dell’arte spingendo la grande macchina che ruota intorno alla fiction a pensare di non proseguire con il racconto in fiction dei romanzi di successi dell’autore. Poco prima di morire durante una delle sue ultime interviste, Camilleri aveva immagino la sua dipartita così: “se potessi, vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio cunto passare tra il pubblico con la coppola in mano”. Il Maestro siciliano si è spento a Roma avvolto dall’affetto della sua famiglia e dei milioni di lettori che si sono appassionati alle sue opere e all’avventure del Commissario Montalbano.
Andrea Camilleri: “ho scritto del mio Montalbano rendendolo meno di carta”
Intervistato da Vanity Fair, Andrea Camilleri ha raccontato come è cominciata “la vita di Montalbano”: “quando scrissi i due primi romanzi, La forma dell’acqua e Il cane di terracotta, riuscivo a vederlo solo per frammenti: il taglio dei baffi, un porro sulla faccia… Non ero in grado di inquadrarlo nella sua interezza e la cosa mi dava un fastidio enorme. Poi alla fine degli anni Novanta mi telefonò il professor Giuseppe Marci, che insegnava Letteratura italiana all’università di Cagliari. Mi disse: “Quest’anno ho fatto il corso sul suo libro Il birraio di Preston. Perché non viene lei a chiudere le lezioni?”. Accettai, chiedendo: “Ma all’aeroporto come faccio a riconoscerla?”. E lui: “Avrò in mano una copia del Birraio”. Quando sbarcai rimasi impietrito: davanti a me avevo finalmente il commissario Montalbano. E teneva sottobraccio una copia del Birraio di Preston!”. Il grandissimo successo di critica e pubblico riscontrato dal su personaggio non è mai stato programmato, anzi il maestro dalle pagine di thrillernord.it ha precisato: “da quando ho creato Montalbano, mi sono semplicemente imposto di farlo agire con la massima coerenza nelle situazioni più disparate. Ora che il suo comportamento incontri un largo favore mi fa piacere, ma in un certo senso davvero non mi riguarda perché non c’è stato nessun disegno mentale per farlo diventare gradito a tutti – e infatti per un certo periodo di tempo, non lo sono stato per niente da una certa classe politica. Io ho continuato a scrivere del mio Montalbano facendolo più vicino a noi, rendendolo meno di carta, per esempio appunto attraverso l’invecchiamento e quindi con una diversa considerazione delle occasioni dovuta al mutare dei tempi e della società”.